fisco
Parte dell’amministrazione statale che si occupa dell’imposizione e della riscossione delle imposte (➔ anche Agenzia del demanio; Agenzia delle dogane; Agenzia delle entrate; Agenzia del territorio). Nonostante negli anni 1970 l’apparato amministrativo tributario fosse stato riformato in senso centralista (➔ tributaria, riforma), dagli anni 1990 si è assistito al progressivo decentramento delle competenze in materia fiscale in favore degli enti locali: processo che è culminato nel 2001 con la riforma del titolo V della Costituzione e, in particolare, dell’art. 119 (➔ sistema fiscale). Le norme statali che regolano l’ammontare delle risorse economiche da raccogliere tra i contribuenti, cosiddetta programmazione finanziaria, sono state introdotte per la prima volta con la l. 468/1978. La l. 196/2009 (Legge di contabilità e finanza pubblica) ha riformato l’istituto della programmazione finanziaria, coordinando il bilancio dello Stato alle finalità comunitarie (➔ anche bilancio pubblico; deficit pubblico; debito pubblico p). In base all’art. 53 della Costituzione, tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della capacità contributiva e, pertanto, a prescindere dal beneficio ottenuto (➔ anche imposta p). Per distribuire il carico fiscale tra i consociati in modo più equo, l’ordinamento stabilisce forme di contribuzione correlate al beneficio ottenuto (➔ anche tassa). La disciplina che studia il fenomeno fiscale sotto il profilo dell’efficienza, dell’equità e della razionalità del prelievo fiscale prende il nome di scienza delle finanze (➔ anche finanza pubblica).