Opera di un alessandrino (2° sec. d.C.), giuntaci in varie redazioni che si riportano all’autorità di un ipotetico naturalista Physiologus (Φυσιολόγος): l’opera interpreta la natura di animali (reali o fantastici) in chiave allegorica al fine di illustrare insegnamenti etici o dogmatici cristiani. Ebbe larga influenza sulla simbologia medievale.