Focara
Con questo nome è comunemente indicato dai commentatori un ‛ alto promontorio ' che si eleva sull'Adriatico a nord di Fano, particolarmente temuto dai marinai per i suoi forti venti.
F. è indicata in una carta del Vesconte del 1318, mentre nelle carte attuali non si trova alcuna località di tal nome, e tanto meno un promontorio in quella zona. Più propriamente quindi possiamo dire che col nome di F. s'intende tutta quella parte di costa alta compresa fra Cattolica e Pesaro, che per la sua configurazione non offre alcun rifugio valido alle navi, e per di più è esposta ai diversi venti.
D. ricorda F. in If XXVIII 89, allorché Pier da Medicina, nel descrivere l'uccisione di Guido del Cassero e Angiolello da Carignano, i due miglior da Fano (v. 76), per ordine di Malatestino Malatesta, conclude incisivamente: poi farà sì, ch'al vento di Focara / non sarà lor mestier voto né preco;
Come per altri luoghi limitrofi citati (Fano, Cattolica, Senigallia) è stata avanzata l'ipotesi di una conoscenza diretta di D.; osserva infatti il Natalucci (D. nelle Marche, p. 15): " Il richiamo del vento di Focara rivela un'esperienza personale soprattutto per l'accenno alle offerte e alle preghiere dei marinai ". E il Bassermann, nel darci la sua precisa ricognizione dei luoghi (Orme 239), giunge perfino a vedere una " sorprendente illustrazione ai versi di Dante " in una chiesetta dedicata a S. Andrea, che domina l'altura di F., ricca di doni votivi di marinai che cercavano di proteggersi dalle furie delle onde con voto e preco. Ma l'ipotesi di una presenza di D. a F., così come nelle zone circostanti, non è sostenuta da elementi probanti.
Bibl. - F. Vatielli, Focara, Nota dantesca, Pesaro 1898; Bassermann, Orme 192, 237-239; Revelli, Italia 46, 140, 210; M, Natalucci, D. nelle Marche, Bologna 1967, 12, 15.