Scrittrice e patriota italiana (Roma 1752 - Napoli 1799), figlia di genitori portoghesi. Stabilitasi a Napoli, si fece notare per le sue poesie e per i suoi studî di carattere scientifico, giuridico ed economico, specialmente per la traduzione e il commento (1790) di una dissertazione di N. Caravita sui pretesi diritti della Santa Sede su Napoli. Scoppiata la Rivoluzione francese, aderì alle nuove idee, si pose in contatto con massoni e giacobini e fu arrestata nel 1798. Liberata al sopraggiungere dei Francesi, redasse il giornale ufficiale della Repubblica Partenopea, Monitore Napoletano, tentando di rendere popolare il nuovo regime. Fu perciò condannata a morte allo scatenarsi della reazione.