ANGELONI, Francesco
Nato a Terni circa il 1559, morto a Roma circa il 1650. Fu letterato, bibliofilo ed antiquario, fece parte dell'Accademia degli Insensati di Perugia col nome di Tenebroso; fu protonotario apostolico. Eletto segretario del cardinale Ippolito Aldobrandini, passò a Roma e vi rimase fino al termine della vita, attendendo a scrivere varie opere letterarie, a raccogliere libri per una biblioteca e oggetti rari e preziosi per un museo. Di lui ci rimane una Istoria augusta da Cesare a Costantino; una Storia di Terni; un'opera archeologica Il Bonino; due commedie Gli irragionevoli amori (1611) e La Flora (1614); un lungo dialogo morale Piego di ser Agostino de' Calzanti indirizzato ad Erasto Affrone di lui come figliuolo amatissimo (1615); e cento novelle scritte a similitudine di quelle del Boccaccio, delle quali soltanto trentotto sono giunte a noi e soltanto diciassette furono stampate nel corso del sec. XIX.
Bibl.: G. B. Marchesi, Per la storia delle novelle italiane nel secolo XVII, Roma 1897, pp. 101-118; M. Natale, Un secentista: studio biografico-critico su F. A., Fermo 1911.