ARNOLFINI, Francesco
Nacque a Lucca, da Iacopo di Battista e da Caterina Bartolomei. Fu battezzato nella chiesa di S. Giovanni il 28 apr. 1518.
Si dedicò all'attività mercantile, come i fratelli Silvestro, Vincenzo e Giovan Battista, ed è probabile che nella giovinezza abbia collaborato alle imprese commerciali del padre, ad Anversa, a Lione o a Lucca. Il primo documento che lo riguarda risale al 1559 e consiste in un contratto d'affitto di terre fatto a nome del padre Iacopo, a Lucca.
Nel 1572 il nome dell'A. figura nelle liste della comunità dei Lucchesi rifugiati a Ginevra per motivi religiosi, ma questo soggiorno ginevrino dovette avere breve durata ed essere motivato soprattutto da interessi commerciali. Pare tuttavia probabile che sia da identificare con l'A. (e non con il cugino e omonimo Francesco di Girolamo Arnolfini) quel Francesco Arnolfini che nel 1574 fu citato assieme a Niccolò Pighinucci e ad Antonio Minutoli dal vescovo di Rimini G. B. Castello, visitatore apostolico a Lucca con poteri di inquisitore, a presentarsi a Roma per discolparsi dall'accusa di eresia. I tre accusati si sottomisero e furono assolti.
Dei quattro fratelli, l'A. e Silvestro paiono essere stati i più direttamente interessati nella società della seta di Lucca "Eredi di Iacopo Arnolfini, Bernardino Viviani e Lodovico Penitesi e C.", che fallì nel settembre (o primi di ottobre) 1574, lasciando un passivo di 200.000 scudi.
Nel 1577 l'A. era a Lucca, quando i creditori decisero la vendita di parecchi immobili appartenenti alla società e provenienti in parte dall'eredità di Iacopo Arnolfini. Direttamente messi in causa in questa vendita furono l'A. e Silvestro Arnolfini, Lodovico di Gherardo Penitesi, Bernardino di Luigi Viviani, Giovan Battista di Iacopo Arnolfini e suo figlio Martino. Lo stesso anno l'A. e Martino Arnolfini con Lodovico Penitesi procedettero alla vendita di altra serie di poderi.
Nel 1578 fu composta una vertenza che aveva opposto l'A. al fratello Silvestro, a proposito di terreni ereditari, siti in Altopascio. Un'altra vertenza, relativa alla compagnia della seta, oppose nel 1579 l'A e Silvestro a Vincenzo e a Giovan Battista. Nel 1580 l'atto notarile di vendita denota che parecchi dei beni, venduti dall'A. e da Silvestro Arnolfini, erano stati acquistati da Giovan Battista Montecatini, uno dei deputati dei creditori del fallimento, per sé e per altri.
Nel 1586 l'A. era a Lione, da dove intrattenne una corrispondenza commerciale con il fratello Vincenzo, residente a Parigi. Nel contempo a Lucca agiva come suo procuratore Bernardino Viviani. L'A. fece testamento nel 1588, lasciando erede il fratello Giovan Battista.
Bibl.: Lucca, Bibl. Governativa, ms. 1102, G. V. Baroni, Notizie genealogiche delle famiglie lucchesi: Famiglia Arnolfini (1241-1650),ff. 970,993, 996-998, 1058, 1095, 1136; J.-B-G. Galiffe, Le refuge italien de Genève, Genève 1881, p. 152; A. Pascal, Da Lucca a Ginevra. Studi sulla emigrazione religiosa lucchese a Ginevra nel sec. XVI,in Riv. stor. ital., XLIX (1932), p. 301, 465; Inventario del R. Arch. di Stato di Lucca, V, Archivi Gentilizi,parte I, Arch. Arnolfini, Pescia 1935, p. 14, 24, 26.