Borgatti, Francesco
Uomo politico (Corpo Reno, Ferrara, 1818 - Firenze 1885). Laureatosi, nel 1842, in giurisprudenza all’università di Bologna, cominciò a impegnarsi nella vita politica nel nuovo clima seguito all’elezione di Pio IX. Nel maggio del 1848 gli fu affidato il segretariato generale del ministero degli Esteri, incarico che mantenne anche durante la Repubblica romana. Dopo l’ingresso dei francesi a Roma, costretto ad abbandonare la città, fece ritorno a Bologna e si dedicò alla professione di avvocato. Caduto il potere pontificio, nel giugno 1859 riprese l’attività politica. Eletto deputato nel 1860 fu ministro di Grazia e giustizia dal 1866 al 1867 e, in questa veste, presentò, insieme al ministro delle Finanze Scialoja, un progetto di legge sulla libertà della Chiesa e la liquidazione dell’asse ecclesiastico che fu osteggiato sia dal mondo clericale sia dalla sinistra. La mancata approvazione della proposta portò alla caduta del governo Ricasoli. Nel 1870-71 diede un importante contributo alla discussione parlamentare sulla legge delle guarentigie. Nominato senatore nel 1871, dal 1876 alla morte fu vicepresidente del Senato.