Bussone, Francesco
Nato a Carmagnola nel 1385 circa, dopo aver militato con Facino Cane, partecipò alla presa di Milano (giugno 1412) al servizio di Filippo Maria Visconti. In seguito, attraverso una lunga serie di campagne che durarono dal 1412 al 1422 (e che culminarono il 30 giugno 1422 nella vittoria di Arbedo, vicino a Bellinzona, in cui sbaragliò un contingente svizzero), B. restaurò l’autorità dei Visconti in tutta la Lombardia. Nel 1425 passò al servizio di Venezia, che lo nominò capitano generale. Il 12 ottobre 1427 sconfisse le truppe viscontee a Maclodio e conquistò Bergamo e Brescia. Nel 1431 fu sconfitto a Soncino, presso l’Adda, e annunciò di volersi ritirare nei quartieri invernali già alla fine di agosto. Il senato veneziano contestò la sua decisione, ma B. non si mosse dal proprio accampamento, atto che gli valse l’accusa di tradimento e la decapitazione il 5 maggio 1432.
M. dà rilievo alla vittoria di Arbedo sia nell’Arte della guerra (II 3-4) sia nei Discorsi (II xviii 33-34). Nelle Istorie fiorentine (I xxxix; IV xiii, xv) si sofferma anche sulle guerre contro Milano, citando la presa di Brescia e la vittoria a Maclodio, ma sottolinea la diffidenza di Venezia nei confronti di B.: «stavano i viniziani dubbi per non sapere quanto si potevano fidare del Carmignuola, dubitando che la inimicizia del duca [di Milano] e sua non fussi finita» (IV xiii). In quanto esempio dell’impossibilità di fidare nei mercenari, il caso ha buon rilievo nel Principe (xii 25).
Bibliografia: D.M. Bueno de Mesquita, Bussone Francesco detto il Carmagnola, in Dizionario biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, 15° vol., Roma 1972, ad vocem.