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Colonna, Francesco

di Giorgio Varanini - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Colonna, Francesco

Giorgio Varanini

, Scrittore (1433-1527), con ogni probabilità veneziano; frate domenicano, visse fra Venezia e Treviso, salvo brevi soggiorni altrove; maestro in sacra teologia, insegnò grammatica e retorica per lunghi anni; fu predicatore in S. Marco e, per breve tempo, priore del convento dei SS. Giovanni e Paolo. Nell'ordine, pur sul piano locale, ricoprì anche altre cariche di qualche importanza, nonostante una condotta non sempre irreprensibile. Dopo i più recenti studi, è certa l'identificazione del C. con l'autore del celebre romanzo allegorico e archeologico scritto in un volgare artificiosamente classicizzante, noto sotto il titolo di Hypnerotomachia Poliphili, mirabilmente impresso da Aldo Manuzio nel 1499 e illustrato da splendide xilografie (non è invece, certamente, opera del C. il poema in terzine Delphili Somnium).

Il sottofondo culturale del Polifilo è straordinariamente complesso. Sovrabbonda l'elemento classico, da Ovidio ad Apuleio, a Marziano Capella; che, tuttavia, l'opera del C. si riconduca anche all'esperienza letteraria medievale e, sotto qualche rispetto, anche a D., non sembra dubbio. Specie nei primi capitoli della prima parte del romanzo l'allegoria richiama insistentemente taluni ‛ loci ' divenuti celebri fin dal primo diffondersi della Commedia: ad esempio, la " quieta et silente plagia di culto diserta " nella quale sogna di trovarsi Polifilo, che di poi " disaveduto con grande timore intrò in una invia et opaca silva " (Hypn. 5); la " convalle " ricca di varia vegetazione ove il giovane, uscito dalla selva, viene a trovarsi; l' " affamato et carnivoro lupo " che gli appare e gli fa per lo spavento arricciare i capelli (ibid. 13); la porta attraverso la quale passa e il " monstrifero dracone " che costringe Polifilo, " oltra el credere perterrefacto ", a fuggire " per lochi subterranei " (ibid. 50). Certo, più rilevante e appariscente risulta il collegamento del Polifilo con l'Amorosa Visione del Boccaccio, sostenuto dalla conoscenza diretta da parte del C. del De Nuptiis Mercurii et Philologiae di Marziano Capella. Commedia e Amorosa Visione consentono al C. di avvalersi di un disegno semplice e unitario nel contempo, e di superare, come opportunamente giudica G. Pozzi, " non solo la frammentarietà scoperta della tradizione che risaliva al Decamerone, ma anche quella meno esplicita che faceva capo al Filocolo e all'Ameto, distaccandosi con ciò nettamente dai due filoni cui si mantenne fedele la tradizione della prosa volgare narrativa del Quattrocento " (F.C.-Biogr. e opere, II p. 18). Fermo restando che gli spiriti informatori del Polifilo sono eminentemente rinascimentali, costituisce insieme e un elemento di originalità e un addentellato con la letteratura medievale (anche a prescindere dalla cornice allegorica) il fatto che nel romanzo sia assegnato alla donna un ruolo predominante, secondo un costume estraneo all'esperienza umanistica. La donna amata da Polifilo, Polia, è d'altronde il personaggio centrale della seconda parte del romanzo, definita da D. Gnoli " una Vita Nuova, per così dire, aggiunta in appendice alla Divina Commedia " (Il Sogno di Polifilo..., pp. 195-196).

Bibl. - Fondamentale l'edizione critica dell'Hypnerotomachia, con introduzione, commento e ampia bibliografia a c. di G. Pozzi e L.A. Ciapponi, Padova 1964. Si veda inoltre: D. Gnoli, Il sogno di Polifilo, in " La Bibliofilia " I (1899-1900) 189-212, 266-283; L.F. Benedetto, Gli ultimi ritorni all'allegoria del Roman de la Rose, in " Zeit. Romanische Philol. " XXI (1910) 169-212; V. Branca, L'Amorosa Visione, in " Annali Scuola Normale Sup. Pisa " XI (1942) 286; B. Croce, La Hypnerotomachia Poliphili, in " Quaderni della critica " VI (1950) 46-54; L. Donati, Studio esegetico sul Polifio, in " La Bibliofilia " LII (1950) 128-162; M.T. Casella e G. Pozzi, F.C. - Biografia e Opere, voll. I e II Padova 1959 (nel II vol., dedicato alle opere del C., l'ediz. del Delfilo); M. Corti, Da un convento veneto a un castello piacentino (L'autore del Delfilo non è F.C.), in " Giorn. stor. " CXXXVIII (1961) 161-195; C. Dionisotti, Per F.C., in " Italia Medioev. e Uman. " IV (1961) 323-326; E. Menegazzo, Per la biografia di F.C., ibid. V (1962) 231-272.

Vedi anche
Hypnerotomachia Poliphili Titolo («combattimento amoroso, in sogno, di Polifilo») di un romanzo allegorico, pubblicato con 170 xilografie da Aldo Manuzio il Vecchio (1499). Un acrostico contenuto nel testo, formato dalle iniziali dei 38 capitoli, indicherebbe l’autore dell’opera in un Francesco Colonna, secondo alcuni il frate ... Manùzio, Aldo, il Vecchio Manùzio ‹-zz-›, Aldo, il Vecchio. - Umanista, editore e stampatore (Bassiano, presso Sezze, 1450 circa - Venezia 1515). Ha dato all'umanesimo europeo ottime edizioni di classici greci, latini e italiani, contrassegnate dal 1502 dalla famosa marca tipografica dell'ancora e del delfino, ripresa poi anche ... Maurizio Calvési Calvési ‹-si›, Maurizio. - Storico dell'arte e critico italiano (n. Roma 1927). Formatosi alla scuola di L. Venturi e poi di G. C. Argan, è stato direttore della Calcografia nazionale, prof. nell'univ. di Palermo, poi in quella di Roma. Ha applicato in un'originale sintesi le metodologie iconografiche ... órdine domenicano domenicano, órdine Ordine religioso mendicante dei Frati predicatori (Ordo praedicatorum), fondato da s. Domenico di Guzmán (1215), dal cui nome deriva la denominazione di domenicano. Il primo nucleo fu un gruppo di chierici inviati in Linguadoca per la predicazione contro gli albigesi. L'domenicano, ...
Tag
  • HYPNEROTOMACHIA POLIPHILI
  • MARZIANO CAPELLA
  • ROMAN DE LA ROSE
  • DIVINA COMMEDIA
  • ALDO MANUZIO
Altri risultati per Colonna, Francesco
  • Colónna, Francesco
    Enciclopedia on line
    Nome dell'autore (desunto dall'acrostico formato dalle iniziali dei capitoli) del libro allegorico Hypnerotomachia Poliphili, pubblicato da Aldo Manuzio nel 1499, variamente identificato dalla critica.
  • COLONNA, Francesco
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 27 (1982)
    Giovanni Pozzi Nacque a Venezia nel 1433 o 1434; né il luogo né la data sono documentati per via diretta. Sulla patria non dovrebbero esistere dubbi, poiché nei documenti conventuali egli è sempre chiamato frate Francesco da Venezia; quanto all'origine della famiglia è difficile andar oltre: il cognome ...
  • COLONNA, Francesco
    Enciclopedia Italiana (1931)
    Di lui sappiamo soltanto che, nato nel 1432 o 1433, fu frate domenicano e morì probabilmente nel 1527. Viaggi in Oriente e in Grecia gli furono attribuiti per meglio giustificare la competenza nell'arte antica che è nel suo libro: Hypnerotomachia Poliphili (da ὕπνος, ἔρως, μάχη: pugna d'amore in sogno). ...
Vocabolario
colónna
colonna colónna s. f. [lat. colŭmna]. – 1. a. Elemento verticale, a sezione per lo più circolare e composto di base, fusto e capitello, atto a resistere al peso di elementi sovrastanti (muro, solaio, tetto, arco, volta) e adoperato anche...
francésco
francesco francésco agg. e s. m. [dal lat. tardo Franciscus, der. di Francus «franco1»] (pl. m. -chi), ant. – Francese: La terra che fé già la lunga prova E di Franceschi sanguinoso mucchio (Dante); i modi e le cadenze della prosa f. (D’Annunzio)....
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