CAIRO, Francesco del
Pittore, nacque nel 1598 presso Varese; morì a Milano nel 1674. Allievo del Morazzone, lavorò poi come pittore di corte a Torino presso il duca Vittorio Amedeo di Savoia a ritratti e quadri storici. Recatosi a Venezia e a Roma, si volse, secondo gli antichi suoi biografi, a una maniera più dolce. Infine, a Milano, esplicò fertilissima attività di ritrattista e di pittore religioso. Sue opere si trovano a Milano in S. Carlo, in S. Vittorino, in S. Antonio Abate; nella Certosa di Pavia; nella parrocchiale di Varese; nella chiesa di S. Teresa a Piacenza; di S. Bartolomeo a Modena; deglì Scalzi a Venezia. Nella R. Pinacoteca di Torino v'è un suo Cristo nell'orto di Getsemani, anteriore al 1635; nella Galleria di Parma gli si attribuiscono una Madonna del Rosario e un Martirio di S. Margherita; nella Pinacoteca di Brera vi è un suo autoritratto; nel Museo di stato a Vienna un suo ritratto di giovane; nella Galleria di Dresda una Venere con Apollo e Amore. È uno fra i pittori più rappresentativi del Barocco lombardo insieme col Morazzone, col Cerano e col Procaccini. La sua pittura è piena di movimento e di accenti drammatici; in essa prevalgono tonalità oscure, illuminate da improvvisi lampeggiamenti.
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, V, Lipsia 1911; G. Nicodemi, Pittori lombardi, Roma 1922, p. 12.