Filosofo (Sambiase 1834 - Napoli 1884), prof. univ. a Bologna (1862-70), poi (1871-76) a Napoli, infine (1877-84) a Pisa; socio corrispondente dei Lincei dal 1883. La sua fama è legata non tanto all'originalità del suo pensiero (orientato, sotto l'influsso di B. Spaventa, verso l'hegelismo - Religione e filosofia, 1867 - e negli ultimi anni della sua vita verso una forma di empiricizzante neokantismo), quanto all'accuratezza delle sue opere storiche e alla serietà della sua passione storico-filosofica. Opere principali: Il panteismo di G. Bruno (1861); Saggio storico sulla filosofia greca (1864); Pomponazzi (1868); Telesio (2 voll., 1872-74); Elementi di filosofia (in cui sono da notare le diversità tra l'edizione del 1877 e quella del 1880, più empiristica); Studi e ritratti della Rinascenza (post., 1911), e un Manuale di storia della filosofia ad uso dei licei (3 voll., 1879-81).