Pittore (Tocco da Casauria, Chieti, 1851 - Francavilla a Mare 1929). Recatosi nel 1867 a Napoli, studiò all'accademia con D. Morelli; fu condiscepolo e amico di E. Dalbono e formò il suo stile in un ambiente dominato dall'influsso di M. Fortuny, raggiungendo tuttavia rapidamente una spiccata autonomia stilistica (Autoritratto giovanile Napoli, museo di S. Martino; Raccolta delle olive, esposta a Parigi nel 1875). Autore di quadri raffiguranti bambini e animali (Napoli, museo di S. Martino), nel 1877 divenne popolare col Corpus Domini (Roma, coll. privata), presentato all'Esposiz. naz. di belle arti a Napoli. Contribuì certo alla sua fama la scelta dei temi, per lo più scene e costumi di Abruzzo, in quegli stessi anni trattati da G. D'Annunzio, di cui fu amico; stretti furono anche i rapporti con A. De Nino. Oltre alle sue grandi tele (Voto, 1880-83, Roma, Galleria nazionale d'arte moderna; Le serpi e Gli storpi, esposti a Parigi nel 1900, Francavilla, Palazzo Comunale; La figlia di Jorio, 1894-95, Pescara, Municipio), che rivelano l'esigenza di sottrarsi alla freddezza della pittura storica e accademica, molto note furono anche figure di pastorelle, scene d'Abruzzo, studî di teste di giovani, di popolane, di contadine, a olio e a pastello. Eseguì anche ritratti ufficiali e numerosi autoritratti. Nella ricerca di un'assoluta fedeltà alla natura, ebbe grande importanza per M. la scoperta della fotografia, cui si dedicò con entusiasmo soprattutto negli ultimi anni, quando si limitava a dipingere saltuariamente piccoli quadri quasi monocromi imperniati sulla ricerca del motivo e della luce. Il convento di S. Francesco di Paola a Francavilla, da lui acquistato e trasformato in cenacolo letterario, offre interessanti testimonianze del suo gusto liberty, che era ancor più evidente nel casino da lui costruito in riva al mare, distrutto durante la seconda guerra mondiale. Fu senatore del Regno.