Letterato (Udine 1516 - Padova 1567). Professò eloquenza a Lucca, Pisa, Venezia, Bologna e Padova, pubblicò classici antichi con note, compose dissertazioni di antichità romane, per alcune delle quali ebbe una fiera polemica con C. Sigonio che aveva trattato gli stessi argomenti. Vanno ricordati la sua edizione di Eschilo (1552) e un trattatello sulla critica testuale (1557). La sua opera più famosa è però il trattato In librum Aristotelis de arte poetica explicationes (1548), ampio commento alla Poetica (condotto sulla versione latina di A. Pazzi de' Medici, da R. riveduta ed emendata) che ebbe notevole influenza sulle successive discussioni intorno all'opera aristotelica.