Storico del diritto (Chioggia 1833 - Roma 1925). Studiò in Germania alla scuola del romanista A. Vangerow. Dopo alcuni studî romanistici, si volse alla storia del diritto italiano, rapidamente salendo ad altissima fama. Dopo avere insegnato la storia del diritto a Innsbruck e il diritto romano a Padova, fu chiamato all'università di Roma come successore di G. Padelletti, e vi tenne la cattedra di storia del diritto italiano fino al 1920. Socio nazionale dei Lincei (1883); senatore del Regno dal 1898. La sua figura di scienziato fu tra le più alte del suo tempo anche se l'indirizzo al quale tutta la sua opera obbedì, sopravvalutando l'importanza del diritto germanico nella storia della civiltà giuridica germanica, è ormai superato. A parte gli scritti minori, nella maggior parte sparsi nelle Memorie dell'Accademia dei Lincei e nella Rivista italiana per le scienze giuridiche, che egli fondò insieme con G. Fusinato nel 1886, le opere di sintesi, tutt'oggi fondamentali, sono: Manuale di storia del diritto italiano (1892; 4a ed. 1908); Il diritto privato dei popoli germanici con particolare riguardo all'Italia (4 voll., 2a ed. 1909-15); Il diritto delle obbligazioni in Italia nell'età del Risorgimento (3 voll., 1920-21).