Canonista (Piove di Sacco 1360 - Costanza 1417). Docente di diritto canonico, vescovo di Firenze (1410) e cardinale (1411), si impegnò attivamente per la risoluzione dello scisma d'Occidente, prendendo parte al Concilio di Costanza ed esponendo le proprie dottrine conciliari nel De schismate (1403-08).
Studiò grammatica, filosofia e teologia, ma soprattutto diritto, dapprima a Padova, dove ebbe per maestro A. Naseri, poi a Bologna alla scuola di Lorenzo del Pino e Giovanni da Legnano. A Bologna ottenne la licenza in diritto canonico (1383) e a Firenze la laurea in diritto (1385); a Firenze insegnò poi per cinque anni diritto canonico. Nel 1386-87 conobbe P. P. Vergerio il Vecchio, con il quale contrasse una lunga e solida amicizia. Chiamato (1390) da Bonifacio IX a Roma come consulente per mettere fine allo scisma, tornò poco dopo a Padova, dove insegnò per venti anni e assolse missioni diplomatiche per i signori da Carrara. Nominato nel 1410 vescovo di Firenze dall'antipapa Giovanni XXIII e l'anno dopo creato cardinale, prese parte attivissima alla soluzione dello scisma d'Occidente, intervenendo al Concilio di Costanza che preparò faticosamente; e a Costanza morì poco prima di raccogliere i frutti della sua infaticabile attività. Le sue dottrine conciliari illustrate nell'opera De schismate, compilata fra il 1403 e il 1408, tendevano ad applicare nel campo ecclesiastico le idee della sovranità popolare di Marsilio da Padova e di Guglielmo di Occam. In pratica, egli dapprima sostenne fermamente Giovanni XXIII come legittimo papa, in seguito si pronunciò a favore della deposizione di tutti e tre i pretendenti al soglio pontificio.
Tra le sue opere giuridiche: Commentaria in quinque libros decretalium, Commentarium in Clementinas, Repetitiones, Consilia juris.