FRANCO Bolognese
Miniatore. La sua fama risuona nei versi di Dante (Purg., XI, 82-85) che lo contrappongono a Oderisi da Gubbio di cui egli, alla fine del sec. XII, avrebbe superato la vecchia maniera, come Giotto quella di Cimabue. Ma finora dei due miniatori, operosi a Bologna, non è nota nessun'opera certa; e soltanto si può supporre, riguardando l'ingente complesso dei codici miniati a Bologna dalla metà del sec. XIII, esser stato F. il maggiore, o il caposcuola, dei molti miniatori emiliani che lasciarono, sui primi del Trecento, la maniera bizantineggiante - probabilmente la stessa di Oderisi - per accostarsi a quella giottesca.
Bibl.: P. Toesca, Storia dell'arte italiana, I, Torino 1927, p. 1154.