FRANCO Bolognese
Miniatore attivo a Bologna tra la fine del 13° e l'inizio del 14° secolo. La più antica menzione di F. risale al noto passo della Commedia ("'Oh!', diss'io lui, 'non se' tu Oderisi, / l'onor d'Agobbio e l'onor di quell'arte / ch'alluminar chiamata è in Parisi?'. / 'Frate', diss'elli, 'più ridon le carte / che pennelleggia Franco Bolognese; / l'onore è tutto or suo, e mio in parte"; Purg. XI, vv. 79-84), ove Dante cita nomi di artisti, mettendo a confronto i miniatori Oderisi da Gubbio e F., i pittori Cimabue e Giotto, ed estendendo il paragone ai due Guido della letteratura, Guinizzelli e Cavalcanti.In verità non è stata finora rintracciata notizia documentaria che dia corpo e consistenza a questa figura. L'unico dato certo è che il personaggio era vivente nel 1300, data assegnata al viaggio dantesco nell'oltretomba. La tradizione del suo discepolato presso Oderisi deriva dall'interpretazione successiva del brano dantesco. Del tutto priva di fondamento è inoltre la pretesa di identificarlo con Franco di Bonavita pinturio, nominato come teste in un atto bolognese del 1288 (Filippini, 1931, p. 4) o con quel Franco di Geraldo Zabilina, ricordato come copista in un documento del 1268 (Filippini, Zucchini, 1947, p. 71).Le fonti non offrono appigli sicuri: la notizia fornita da Vasari (Le Vite, II, 1967, p. 105) che F., assieme a Oderisi, fosse al lavoro a Roma per la libreria papale, è del tutto incontrollabile, priva di riscontri oggettivi. La figura di F. comunque è servita a Malvasia (1678) per farne il capostipite di tutto il rinnovamento della pittura bolognese del Trecento; salvo poi essere ridimensionata da Baldinucci (1681), che rinvigoriva ulteriormente la tesi della supremazia della scuola toscana designando Oderisi, ritenuto il maestro di F., discepolo di Cimabue.Numerosi sono stati i tentativi di identificazione del maestro (Bottari, 1967; Belli Barsali, 1971), a partire dalla firma "Franco Bol(ognese) fec(e) 1312", già da Milanesi indicata come falsa (G. Vasari, Le Vite, a cura di G. Milanesi, I, Firenze 1878, p. 385, n. 1), apposta sulla tavola, ricordata nella raccolta Malvezzi (Busuioceanu, 1934, p. 8), e da Longhi (1966) giustamente restituita a Michele di Matteo.La critica, raccogliendo il suggerimento di Toesca (1927), si è trovata quasi unanimemente concorde nell'attribuire a F. la spinta di rinnovamento nella miniatura, che investì di lì a poco anche la pittura, capace di fondere le cadenze della aulica cultura bizantina con le incipienti declinazioni gotiche provenienti d'oltralpe. In questa stessa direzione si sono mossi i tentativi di ricostruire l'attività miniatoria dell'artista (Venturi, 1904; Baldani, 1909; Salmi, 1932). Lungo questa linea di percorso critico si inserisce anche la proposta di Longhi (1966), che, leggendo il binomio Oderisi-F. in rapporto più di contrapposizione che di successione, individuava nei minî della Bibbia di Parigi (BN, lat. 18), dalla stesura più calda e pastosa del colore, con effetti di vigorosa plasticità, le carte che "ridon" di dantesca memoria.Non pienamente convincente appare l'ipotesi di recente esposta da Gioseffi (1987), che, nella maniera aulica e bizantineggiante espressa dal gruppo di codici tradizionalmente accostato alla Bibbia di Parigi sopra citata, è incline a ravvisare piuttosto il pennello di Oderisi, mentre la pronta risposta di F. entro il decennio 1270-1280 è a suo avviso riconoscibile nei minî della Summa di Azzone (Oxford, Bodl. Lib., Holkham Misc. 47), i quali sono stati assegnati invece da Conti (1981, p. 42) a un collaboratore del Maestro della Bibbia di Gerona, che a c. 15r si firma come maestro Guglielmo.
Bibl.:
Fonti. - C. Filippini, G. Zucchini, Miniatori e pittori a Bologna. Documenti dei secoli XIII e XIV, Firenze 1947; C.C. Malvasia, Felsina pittrice. Vite de' pittori bolognesi, I, Bologna 1678 (rist. 1841, pp. 25-26); F. Baldinucci, Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua, a cura di F. Ranalli, I, Firenze 1681 (1845⁵, pp. 158-160); L. Lanzi, Storia pittorica della Italia, 3 voll., Bassano 1795-1796 (rist., V, 1818⁴, pp. 7-10).
Letteratura critica. - Venturi, Storia, III, 1904, p. 474; R. Baldani, La pittura a Bologna nel secolo XIV, Documenti e studi della R. Deputazione di storia patria per le provincie di Romagna 3, 1909, pp. 432-470; s.v. Franco Bolognese, in Thieme-Becker, XII, 1916, pp. 364-365; J.A. Crowe, G.B. Cavalcaselle, A History of Painting in Italy, III, London 19262 (1908), pp. 166, 191; Toesca, Medioevo, 1927, pp. 1091-1092; F. Filippini, Per la storia dell'antica pittura bolognese, Il Comune di Bologna 18, 1931, 6, pp. 3-17; M. Salmi, Il libro manoscritto emiliano, in Tesoro delle biblioteche d'Italia. Emilia e Romagna, Milano 1932, pp. 292-294; A. Busuioceanu, Intorno a Franco Bolognese, in In memoria lui Vasile Parvan, Bucureşti 1934, pp. 3-14; s.v. Franco Bolognese, in DMMR, 1949, pp. 78-79; Toesca, Trecento, 1951, p. 835 n. 42; M. Salmi, La miniatura italiana, Milano 1955, pp. 17-18; R. Longhi, Postilla all'apertura sugli umbri, Paragone 17, 1966, 195, pp. 3-8 (rist. in id., Opere complete, VII, Giudizio sul Duecento e ricerche sul Trecento nell'Italia Centrale, Firenze 1974, pp. 158-162); S. Bottari, Per la cultura di Oderisi da Gubbio e Franco Bolognese, in Dante e Bologna nei tempi di Dante, Bologna 1967, pp. 53-59; P. D'Ancona, Nicolò da Bologna miniaturista del secolo XIV, Arte lombarda 14, 1969, 2, pp. 1-22: 1-9; C.L. Ragghianti, Il problema Oderisi da Gubbio-Franco bolognese, in L'arte in Italia, III, Dal secolo XII al secolo XIII, Roma 1969, coll. 1060-1070; I. Belli Barsali, s.v. Franco Bolognese, in ED, III, 1971, p. 47; G. Fallani, Ricerca sui protagonisti della miniatura dugentesca: Oderisi da Gubbio e Franco bolognese, Studi danteschi 48, 1971, pp. 137-151; id., Postilla su Oderisi e Franco, ivi, 50, 1973, pp. 103-109; S. Padovani, s.v. Franco Bolognese, in Dizionario enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani, V, Torino 1974, p. 149; A. Conti, La miniatura bolognese. Scuole e botteghe 1270-1340, Bologna 1981, p. 7, nn. 39, 44-45, 71; F. Avril, M.T. Gousset, Manuscrits enluminés d'origine italienne, II, XIIIe siècle, Paris 1984, p. 103; D. Gioseffi, Una traccia per Oderisi e un'ipotesi per Franco, in Miniatura in Friuli crocevia di civiltà, "Atti del Convegno, Passariano-Udine 1985", a cura di L. Menegazzi, Pordenone 1987, pp. 83-92; s.v. Franco Bolognese, in Dizionario della pittura e dei pittori, a cura di E. Castelnuovo, B. Toscano, II, Torino 1990, p. 434.L. Morozzi