FRANCOFORTE sul Meno
(ted. Frankfurt am Main)
Città della Germania (Assia) sulle rive del Meno, circondata dai massicci del Taunus, del Vogelsberg e dell'Odenwald.Quasi completamente distrutta durante il secondo conflitto mondiale, F. è stata ricostruita con un impianto urbanistico moderno che solo in parte rispetta l'assetto medievale della città, conservatosi fino agli eventi bellici e visibile nelle vedute di Conrad Faber, del 1552, e di Matthäus Merian, del 1628 (Bund, 1994); similmente di restauro appare la maggior parte delle fabbriche religiose di età medievale, fedelmente ripristinate, per quanto possibile, con materiali originali.Segnato da numerose postazioni militari romane, databili tra gli inizi del sec. 1° d.C. e la metà del 3°, il territorio tra i fiumi Nidda e Meno in età imperiale si organizzò attorno al vicus di Nida, porto fluviale sulla Nidda, capoluogo della Civitas Tauniensis dalla prima metà del sec. 2° e i cui resti archeologici sono stati rinvenuti a N di F., nei pressi di Heddernheim. In tale organizzazione territoriale e probabilmente connesso a un guado sul Meno sembra inserirsi l'insediamento romano (secc. 1°-2°), forse non cinto da mura, ancora identificabile dai rinvenimenti archeologici sulla collina del duomo di F., unico sito nella città dove è possibile rintracciare l'ininterrotta frequentazione del luogo dall'età romana a quella del pieno Medioevo; a una successiva fase di sviluppo sono da connettere le innumerevoli villae rusticae (secc. 2°-3°) identificate nell'area di Francoforte.Nei secc. 4° e 5°, in seguito alla conquista degli Alamanni, che dalla seconda metà del sec. 3° avevano occupato la vallata del Meno, è documentata a F. la continuità di frequentazione dei siti romani, come testimoniano non solo le strutture edilizie rinvenute sulla collina del duomo, a Nida e in alcune ville rustiche, ma anche le tombe alamanne con corredo a esse collegate.L'espansione territoriale del regno merovingio sotto Clodoveo pose la regione di F. sotto la diretta influenza franca dalla prima metà del sec. 6°, quando lo stesso insediamento di F. divenne importante nodo strategico, nonché sede amministrativa; a quest'epoca risalgono numerose sepolture con ricchi corredi funerari franchi, come per es. quelle pertinenti a una vasta area cimiteriale frequentata dal sec. 6° all'8° recentemente scavata nel sobborgo di Niedererlenbach. Sempre all'età merovingia sembra risalire la trasformazione degli edifici sulla collina del duomo in una struttura palaziale, costruita in parte in legno e in parte in pietra, della quale tuttavia non è per il momento possibile stabilire né il perimetro né l'articolazione interna; a questo complesso probabilmente fu aggiunta nella seconda metà del sec. 7° una piccola cappella in pietra, come sembrerebbe emergere da indagini effettuate sotto il duomo attuale. Inoltre nel sobborgo di Kalbach sono state messe in luce le tracce di una piccola chiesa in legno con cimitero circostante, dedicata a s. Bonifacio e risalente al sec. 8°, forse identificabile con un edificio ecclesiastico donato all'epoca di Pipino il Breve all'abbazia di Fulda; questa chiesa, successivamente ampliata, venne poi ricostruita in pietra nel sec. 11°, con l'aggiunta di una cappella con pozzo nel 12° e, infine, cinta da mura nel 13° secolo.Solo nel 794 F. venne nominata per la prima volta in un documento dell'abbazia ratisbonense di St. Emmeram (Monaco, Bayer. Hauptstaatsarch.), allorquando Carlo Magno giunse "in loco celebri qui dicitur Franconofurd", proveniente in nave da Würzburg; in quello stesso anno il sovrano franco, durante un prolungato soggiorno a F., vi riunì un sinodo per deliberare sulla questione iconoclasta in risposta al concilio di Nicea del 787 (MGH. Conc., II, 1, 1904, p. 165). Divenuta base di partenza per le spedizioni contro i Sassoni, F. agli inizi del sec. 9° assunse il ruolo di città principale del regno franco orientale. Ancora a quell'epoca, tuttavia, il sito, il cui nome significava 'guado dei Franchi', doveva comprendere la sola area della collina del duomo (m. 325125 ca.), naturalmente protetta su tre lati dal fiume e da insenature paludose. Il complesso residenziale venne ricostruito e fortificato nell'822 da Ludovico il Pio, del quale sono noti a F. frequenti e prolungati soggiorni, e comprendeva diverse fabbriche, realizzate in blocchi di basalto e di arenaria e che in parte riutilizzavano resti romani: una vasta aula con un pilastro centrale, forse su due piani con scale esterne, era fiancheggiata da due ambienti di accesso e completata a O da strutture abitative. La cappella reale, che venne a sostituirsi alla chiesa merovingia, fu ricostruita e dotata di un monastero da Ludovico il Germanico; dedicata al Salvatore e alla Vergine nell'852 dall'arcivescovo di Magonza Rabano Mauro, la nuova chiesa - dipendente dall'arcivescovo magontino e divenuta duomo soltanto nel sec. 18° - presentava tre navate, con abside semicircolare, transetto poco sporgente e, probabilmente, due torri affiancate sul lato occidentale; il complesso era direttamente collegato al palazzo tramite una galleria coperta rettilinea.Dall'età carolingia nel territorio di F. sono testimoniati numerosi insediamenti, che in seguito, rimanendo nell'orbita amministrativa ed economica della città, sarebbero diventati sobborghi urbani e ai quali altri se ne sarebbero aggiunti in epoca successiva, fino al 13° secolo.Alla morte di Ludovico il Germanico (876), la città, ormai definita come "principalis sedes orientalis regni" (Reginone di Prüm, Chronicon; MGH. SS rer. Germ., L, 1890, p. 111), oltre che ad assolvere alla sua funzione di rappresentanza, doveva essere anche in grado di ospitare una corte numerosa e di accogliere un mercato, nonché di promuovere attività portuali, artigianali e di commercio. Benché non siano rimaste tracce di strutture relative a una tale organizzazione urbana, è probabile che essa dovette impiantarsi ancora sulla collina del duomo, dove sono stati trovati resti di una fortificazione tardocarolingia o proto-ottoniana. Inoltre, a partire dal sec. 11°, F. iniziò a imporsi come sede di un'importante fiera, in particolare dopo le concessioni di Enrico IV nel 1074 e in seguito ai notevoli privilegi ottenuti dai commercianti della città nel corso del sec. 12° - dal 1167 F. inizia a battere moneta propria con bratteati aurei - o emanati per favorire l'insediamento di ebrei, attestati dal 1160.Ininterrottamente visitata dai sovrani ottoniani, F. risulta più raramente frequentata dalla corte a partire dai primi decenni del sec. 11°, forse in seguito a un incendio che distrusse le strutture residenziali della città, e fino all'epoca di Corrado III (1138-1152), il quale vi riunì quattro diete tra il 1140 e il 1149, quando venne disposta la costruzione di un nuovo palazzo. Il Saalhof, eretto non più sul sito della precedente corte ma prospiciente la riva del Meno, era composto da un'ala di rappresentanza a E, probabilmente con un piano superiore raggiungibile tramite scale esterne, che chiudeva un ampio recinto fortificato pressoché quadrato. Alla torre angolare orientale venne aggiunta nella seconda metà del sec. 12° una cappella, anch'essa a due piani, ancora conservata nelle strutture dello Historisches Mus.; nel vano principale, a pianta trapezoidale e voltato a crociera, si apre un'abside fiancheggiata da due absidiole per lato, le cui arcate sono sorrette da colonne addossate, con capitelli fogliati probabilmente degli inizi del Duecento; il vano superiore, a copertura piana, presenta invece due coppie di bifore sulle pareti laterali. Dal sec. 13° questo complesso, probabilmente divenuto anche postazione militare, fu parzialmente inglobato in nuove mura di difesa e in seguito ospitò per lo più istituzioni cittadine, funzione definitivamente attestata a partire dal 1333.Tra la fine del sec. 12° e l'inizio del 13° F. ebbe una nuova cerchia di mura, oggi perduta ma evidente nell'ampia curva descritta dai tracciati viari dell'impianto urbano dell'Altstadt, che includeva anche l'altura a O della collina del duomo, dove dal 1270 è attestato l'insediamento dei Carmelitani. Probabilmente in quest'epoca fu costruito anche un ponte di legno sul Meno, a E della collina del duomo e in corrispondenza di una delle principali direttrici viarie, per collegare F. con l'insediamento sulla riva opposta, Sachsenhausen, dove dal 1193 era stato eretto un ospedale. Nel sec. 13° venne iniziata a N del Saalhof la costruzione di una poderosa torre, forse mai portata a termine e presto rasa al suolo, le cui fondazioni sono state rinvenute presso l'area del Römerberg, divenuta dal sec. 14° centro della vita civile.A partire dall'elezione regale a F. di Federico II, nel 1212 - evento che si legava alle precedenti cerimonie d'elezione ivi svoltesi già con Enrico IV nel 1074 e rinnovate con altri sovrani svevi -, la città ospitò con sempre maggior frequenza diete e riunioni del regno, fino a essere considerata alla metà del Duecento luogo deputato per le elezioni regali, diritto definitivamente sancito dalla bolla di Carlo IV del 1356.Dall'inizio del sec. 13° l'amministrazione di F., pur rimanendo sostanzialmente legata al potere centrale, venne affidata a delegati imperiali affiancati dai rappresentanti dei borghesi, degli artigiani e, più tardi, anche della comunità ebraica; nel 1219 Federico II concesse all'intera cittadinanza l'area del Kornmarkt per la costruzione di una cappella dedicata alla Vergine e a s. Giorgio (od. Leonhardskirche), segnando l'inizio di un fervore edilizio che spesso si attuò con la diretta partecipazione della cittadinanza: a partire da quest'epoca infatti vennero erette le più importanti istituzioni assistenziali, lo Heiliggeistspital e il Guteleuthof, e si ebbe l'insediamento dei nuovi Ordini mendicanti (Domenicani, Francescani e Carmelitani) e dei Giovanniti. Della costruzione primitiva della Leonhardskirche, quasi interamente ricostruita nei secc. 14°-15° e successivamente rimaneggiata, rimangono all'esterno le torri absidali e i due portali nella navata sinistra, l'uno con la Maiestas Domini tra s. Giovanni, la Vergine, s. Giorgio e s. Pietro, del maestro Engelbertus, e l'altro con S. Giacomo tra due pellegrini.Recenti scavi archeologici nella Alte Nikolaikirche, oggi conservata nel rifacimento del sec. 15°, hanno individuato due fasi precedenti, relative a una piccola cappella (secc. 11°-12°), alla torre campanaria e al nuovo coro aggiunti tra il 1260 e il 1290.Il più importante cantiere della prima metà del sec. 13° fu quello per la ricostruzione della chiesa del Salvatore - in quest'occasione dedicata a s. Bartolomeo -, iniziata dal coro (consacrazione dell'altare nel 1239) e proseguita nel terzo quarto del secolo con la fabbrica del corpo centrale, che presentava un alzato 'a sala', tra le prime manifestazioni gotiche nell'Assia renana e unica parte di questa fase ancora visibile, e forse in facciata due alte torri quadrate.Dal 1311 la città, svincolata dal diretto controllo imperiale, ebbe l'amministrazione di due borgomastri eletti annualmente, che assunsero di fatto il controllo politico, promuovendo ben presto il trasferimento, nel 1329, della sede del Rathaus dalla collina del duomo al Römerberg (l'od. edificio, il c.d. Römer, venne utilizzato solo dal 1405) e successivamente, tra il 1333 e il 1350, un allargamento del circuito urbano, detto Neustadt, attualmente ancora riconoscibile nell'impianto stradale, che andò a includere vaste zone abitate costituitesi già dal sec. 12° fuori della cerchia sveva, e l'ampliamento del quartiere di Sachsenhausen. Le mura presentavano un circuito poligonale che circondava la città sul lato di terraferma, con cinque porte in corrispondenza dei principali assi viari; di queste oggi sono in parte riconoscibili, pur con l'aggiunta di torri difensive quattrocentesche, il Bokkenheimer Tor, lo Eschenheimer Tor, il Friedberger Tor e la Galluswarte. Nel corso del sec. 14°, e ancora nel 15°, per scopi mercantili furono non solo utilizzati diversi edifici dell'Altstadt (come lo stesso Saalhof), ma anche costruite nuove strutture pubbliche e commerciali nel nuovo spazio urbano.Del Trecento sono pure numerosi gli interventi sui complessi religiosi, a cominciare dall'ampliamento del St. Bartholomäus, iniziato con la totale ricostruzione del coro, a partire dal 1315, e proseguito, dal 1346, con l'erezione di un nuovo transetto, imponente struttura che conferisce alla chiesa un impianto a croce greca. Dal 1414 si iniziò infine la costruzione, proseguita per oltre un secolo, della possente torre di facciata, unica parte della costruzione sopravvissuta alla distruzione bellica insieme ai portali del transetto, dalla ricca decorazione plastica, realizzati tra il 1350 e il 1370, su progetto di Madern Gerthner (v.), architetto e scultore che diresse i principali cantieri civili e religiosi di F. dal 1395 alla morte (1430 ca.).Nel 1318 l'aristocratica Katharina von Wanebach fece erigere la Liebfrauenkirche (oggi interamente ricostruita), dal 1325 dotata di un convento (Katharinenkloster) e successivamente riedificata 'a sala' agli inizi del 15° secolo. Al principio del sec. 14° venne anche restaurata la chiesa dell'Ordine teutonico a Sachsenhausen, mentre nuove costruzioni furono le chiese di St. Peter, nella Neustadt (1381-1393), e degli Heilige Dreikönige, a Sachsenhausen (1338-1340), entrambe assai modificate a partire dal sec. 15°; una fase trecentesca presentavano anche le chiese dei Giovanniti e dei Carmelitani, nonché le cappelle del Katharinenkloster.Tra i sobborghi di F. è artisticamente importante Höchst, sulle rive del Meno, documentato dal 790 e dotato in età ottoniana di una torre difensiva - più volte rimaneggiata e trasformata in fortilizio nei secc. 13°-15° - e infine, alla metà del sec. 14°, cinto di poderose mura, in buona parte ancora conservate. A Höchst resta la principale testimonianza dell'epoca carolingia, la Justinuskirche, eretta come cappella privata dall'arcivescovo Otgar di Magonza nella prima metà del sec. 9° per conservare le reliquie del martire Giustino e consacrata nell'850 ca. dal successore Rabano Mauro. In origine la chiesa, priva di cripta, presentava un impianto a tre navate concluse da absidi semicircolari, transetto poco sporgente e quattro altari disposti a croce, con la tomba del santo eponimo nell'abside centrale, dietro l'altare principale. La zona presbiteriale e il transetto vennero modificati già dalla fine del sec. 11°, quando la chiesa passò ai Benedettini di St. Alban di Magonza, per essere totalmente rimodellata con la costruzione tardogotica del profondo coro e delle cappelle laterali alla metà del 15° secolo. Della fase carolingia rimane il corpo centrale della chiesa, con i colonnati sormontati da una serie di capitelli lavorati da una bottega locale, ma profondamente legati al recupero di una tradizione plastica tardoantica e bizantina, paragonabili a quello dell'835 di Seligenstadt (Landschaftmus.); sormontati da grossi pulvini incisivamente scanalati a tronco di piramide rovesciata, i capitelli sono decorati da un triplice ordine di foglie d'acanto rigido, sormontato da doppie volute che si originano da fasce decorative - con elementi romboidali, a spirale o a spina di pesce - e che terminano agli angoli in spigoli vivi.Tra le diverse collezioni di arte medievale di F. vanno menzionati in particolare: il Mus. für Vor- und Frühgeschichte, ospitato nella Karmeliterkirche, ricco di materiali archeologici romani, tardoantichi e altomedievali; il Dommus., che conserva frammenti architettonici e diversi oggetti d'arte suntuaria relativi alla storia edilizia del complesso e alle istituzioni religiose che si sono susseguite; lo Städelsches Kunstinst. und Städt. Gal., specialmente importante per le opere dei maestri renani del sec. 14° e toscani del 13° e 14°secolo. Assoluta rilevanza assume la sezione medievale del Liebieghaus, dove, tra l'altro, si custodiscono due pilastri altomedievali da Capua, diversi avori mosani del sec. 9° e della Reichenau del sec. 10° e innumerevoli sculture di area italiana, francese e tedesca databili tra il 12° e il 14° secolo.
Bibl.:
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