Teologo calvinista (Bruges 1563 - Groninga 1641); la famiglia si rifugiò (1578) nel Palatinato ed egli studiò a Strasburgo, a Neustadt, a Cambridge e a Heidelberg. Fu pastore della comunità fiamminga a Francoforte sul Meno (1587), quindi (1593) professore a Leida. Qui, dopo la venuta di J. Arminius, G. venne a conflitto con lui sulla dottrina della salvezza e della predestinazione, accusandolo di pelagianismo, e, dopo la sua morte (1609), col successore K. Vorstius; si ritirò quindi a Middelburg (1611). Insegnò poi a Saumur (1614), ma, pochi anni dopo, ritornò nei Paesi Bassi; prof. di teologia e di ebraico a Groninga, e nel sinodo di Dordrecht (1618-19) ottenne, con l'appoggio di Maurizio di Nassau, il trionfo della dottrina calvinista più stretta e la condanna dei rimostranti. Collaborò poi alla revisione della Bibbia olandese. I suoi scritti teologici (Opera theologica omnia) furono stampati ad Amsterdam (post., 1644).