Pittore fiammingo (Anversa 1579 - ivi 1657), allievo di P. Bruegel il Giovane nel 1592, è ricordato come "maestro" nel 1602. Nel 1608 venne in Italia, e a Milano fu in contatto con il card. Borromeo. Dal 1609 si stabilì ad Anversa, allacciando una collaborazione con P. P. Rubens, che dipinse le figure di numerosi quadri di S., mentre quest'ultimo aggiunse animali, frutti e fiori a quelli di Rubens (per es., La caccia di Sansone, Rennes, museo). S. si era infatti specializzato nella pittura di scene di caccia (La caccia al cervo, Bruxelles, Musées royaux) e di nature morte nelle quali gli animali, morti o vivi, si mischiano alla frutta, al vasellame e agli oggetti. Soprattutto nelle grandi tele di caccia è evidente, nella pennellata robusta e nell'impasto corposo, l'influenza dello stile rubensiano, riflesso anche nella ricerca di drammaticità e dinamicità della composizione e nel colore brillante e succoso, mentre nelle nature morte S. raggiunse un senso realistico notevolissimo (Pescivendolo, S. Pietroburgo, Ermitage).