Scrittore tedesco (Neisse, Alta Slesia, 1888 - Stoccarda 1963). Studiò diritto ed economia nelle università di Breslavia, Jena, Monaco e Berlino. Partecipò alla rivoluzione del 1918 e alle successive lotte promosse dalla sinistra rivoluzionaria; varie volte arrestato e poi liberato o evaso, si rifugiò due volte nell'URSS e una volta nei Paesi Bassi. Di nuovo a Berlino (1923), nel 1933 gli fu proibito di pubblicare. Dopo un nuovo arresto nel 1936 e una nuova evasione, continuò la lotta al nazismo a Praga, a Vienna e a Budapest. Dopo la guerra, negli anni 1945-48 fu in Italia, fino al 1960 a San Francisco, quindi, fino alla morte, tra Francia e Germania. Narratore e autore di teatro espressionista con forte tendenza al simbolismo, ondeggia fra l'aspirazione a una rigenerazione umana socialistico-unitaria e slanci anarchico-terroristici, con fusione di elementi razionalistici e misticheggianti. Fra i lavori teatrali: Saul (1916), Wie lang noch (1921), Annemarie (1923), Legende (1927), Heimweh (1928); fra le opere di narrativa: Das Trottelbuch (1912), Kameraden (1913), Sophie (1915), Opferung (1916), Sprung aus der Welt (1918), Der Fall Gross (1920), Proletarier (1921), Arbeitsfriede (1921), Die Eroberung der Maschinen (1923). Scrisse anche, fino al 1931, saggi di propaganda politica; dopo di allora pubblicò solo l'autobiografico Der Weg nach unten (1961), venato di rassegnazione.