TRENDELENBURG, Friedrich Adolf
Filosofo, nato a Eutin il 30 novembre 1802, morto a Berlino il 24 gennaio 1872. Insegnò all'università di Berlino filosofia e filologia classica dal 1833, e filosofia e pedagogia dal 1837.
La filosofia del T., che ebbe grande autorità ai suoi tempi, ha le sue radici principali nella dottrina platonico-aristotelica che vuole rinnovare e perfezionare quale organica intuizione del mondo, adattandola alla posteriore evoluzione della filosofia e della scienza. A questo scopo mirano gli studî storici del T. Fra i primi di questi studî è da ricordare la sua tesi di dottorato Platonis de ideis et numeris doctrina ex Aristotele illustrata (Lipsia 1826) e De Aristotelis categoriis prolusio academica (Berlino 1833). Quasi tutte le sue ricerche posteriori di storia della filosofia sono riunite nelle Historische Beiträge zur Philosophie (voll. 3, Berlino 1846-67), il cui vol. 1° contiene una storia della dottrina delie categorie, mentre il 2° e 3° si occupano di problemi della filosofia di Aristotele, Spinoza, Leibniz, Kant e Herbart. Anche per la propedeutica filosofica il T. risalì ad Aristotele, riassumendo i principî della sua logica nel libretto, molto adoperato anche in Italia, Elementa logices Aristoteleae (Berlino 1836; 9a ed., 1892), al quale fece seguire Erläuterungen zu den Elementen der Aristotelischen Logik (Berlino 1842; 3a ed., 1876). I principî della filosofia del T. sono esposti nelle Logische Untersuchungen (voll. 2, Berlino 1840; 3a ed., Lipsia 1870); il compito della logica, che inchiude la metafisica, è di riunire nella conoscenza il pensiero e l'essere, i quali sono dati come opposti íra loro. Il T. determina, quale attività fondamentale originaria comune ad amhedue e condizione della conoscenza empirica, il "moto costruttivo" da cui vengono derivati il tempo, lo spazio e i concetti fondamentali dclla matematica; e poi, aggiungendo il principio della materia, le categorie reali, ossia i concetti fisici. Sopra questo mondo fisico s'innalzano quello organico e quello etico, nei quali il concetto della finalità, comune anch'esso al pensiero e all'essere, regna sovrano e attua l'ideale nel reale, subordinando questo a quello. Anche le Logische Untersuchungen discutono altri filosofi, specialmente Kant, Herbart e Hegel: esse contribuirono molto in Germania all'opinione che la filosofia hegeliana fosse definitivamente confutata. (Contro Hegel si dirige anche lo scritto Die logische Frage in Hegels System, Berlino 1843). L'altra opera principale del T., il Naturrecht auf dem Grunde der Ethik (Lipsia 1860; 2a ed., 1868; trad. ital., Dritto naturale sulla base dell'etica, di Nicola Modugno, Napoli 1873) connette strettamente il diritto con l'etica, definendo il diritto l'insieme di quelle determinazioni generali dell'operare, per le quali il complesso della moralità e la sua articolazione possano conservarsi e perfezionarsi, ed esponendo da questo punto di vista tutte le relazioni giuridiche. Quest'opera viene completata dai saggi Zu Staat und Recht nel 2° vol. della collana Kleine Schriften (voll. 2, Lipsia 1871), di cui merita menzione anche la parte intitolata Zur Kunstbetrachtung.
Bibl.: Tra gli scritti tedeschi, H. Bonitz, Zur Erinnerung an F. A. T., Berlino 1872; E. Bratuschek, A. T., ivi 1873; R. Eucken, Zur Charakteristik der Philosophie T.s, in Beiträge zur Geschichte der neueren Philosophie, Heidelberg 1886, 2a ed., Lipsia 1906; O. Veeck, Darstellung und Erörterung der religionsphilosophischen Grundanschauung T.s, Jena 1904; P. Petersen, Die Philosophie F. A. T.s, Amburgo 1913; E. Feldmann, Der preussische Neuhumanismus, I, Bonn 1930. Per altra letteratura, cfr. Ueberweg-Oesterreich, Grundriss der Geschichte der Philosophie, IV, 12a ed., 1923. Tra gli scritti italiani: F. Bonatelli, Le ricerche logiche del T., in Rivista italiana di Torino, 1863; id., Intorno al diritto naturale del T., in Politecnico di Milano, XVII (1863); E. Pessina, Intorno la dottrina di A. T. sui fondamenti della pena (1863), in Discorsi varii, IV, Napoli 1914; F. Acri, Moto e fine secondo A. T., Bologna 1911. Sull'interpretazione della logica aristotelica data dal T. cfr. anche G. Calogero, I fondamenti della logica aristotelica, Firenze 1927, pp. 280-81, 302-03.