Economista (Reutlingen, Württemberg, 1789 - Kufstein 1846), professore nell'università di Tubinga (1819); emigrato nel 1825, per ragioni politiche, negli Stati Uniti, vi studiò soprattutto i problemi legati alla costruzione delle prime ferrovie. Rientrato in patria (1833) come console americano, iniziò una vivace campagna a favore della costruzione di strade ferrate e divenne il massimo esponente di quella corrente che riuscì a realizzare nel 1833-34 la unione doganale tra gli stati tedeschi (Zollverein). Dopo un periodo di permanenza a Parigi (1837-40), si batté sulla stampa (Zollvereinblatt di Augusta, 1843) perché la nascente industria tedesca fosse tutelata da dazî doganali contro la concorrenza estera. L'ostilità incontrata, i rovesci finanziarî e il declinare della salute lo spinsero al suicidio. Il suo Das nationale System der politischen Ökonomie (1841; trad. parz. it. 1936 e, in forma integrale, 1972), benché incompiuto, esercitò una enorme e duratura influenza anche in altri paesi europei, sia contrapponendo all'economia classica un nuovo sistema di economia nazionale, sia offrendo una valida giustificazione al risorgere del protezionismo nei paesi capaci di sviluppo industriale. Notevoli sono anche: Die politisch-ökonomische Nationaleinheit der Deutschen (1845) e varî saggi, raccolti in Gesammelte Schriften (3 voll., 1850-51).