Scrittore tedesco (Francoforte sul Meno 1752 - Dorpat 1831). Letterato assai prolifico, è noto soprattutto per la sua ribollente produzione teatrale giovanile, quando si affermò come uno dei più autentici rappresentanti dello Sturm und Drang, il movimento che prende il nome dal titolo di una sua commedia (originariamente intitolata Wirrwarr, 1776). Aderente al classicismo weimariana la sua produzione successiva, tra cui si segnalano i drammi Medea in Korinth (1787) e Medea auf dem Kaukasus (1791).
Orfano di padre a 8 anni, trascorse una giovinezza assai misera, finché nel 1774 poté recarsi a Giessen a studiarvi diritto grazie alla generosità di alcuni concittadini, fra i quali Goethe. Si unì poi per due anni a una compagnia teatrale; nel 1779 divenne ufficiale dell'esercito imperiale austriaco, ma già l'anno successivo passava nell'esercito russo, iniziando una carriera che doveva portarlo al grado di generale e alla stima personale dello zar e della corte. Dal 1803 al 1817 fu curatore dell'università di Dorpat, ove poté operare come mediatore della cultura tedesca in Russia.
Esordì col dramma cavalleresco Otto (1775), ispirato al Re Lear di Shakespeare, cui fece seguito un dramma di tema sociale, Das leidende Weib (1775). Più matura la tragedia familiare Zwillinge (1776), che influenzò Schiller nell'ideazione dei Räuber; tipico per l'epoca il dramma eroico Simsone Grisaldo, cui si affiancano la tragedia Die neue Arria e la commedia di costume Wirrwarr (tutti del 1776). Uscito dai tempestosi anni Settanta, K. si orientò verso il classicismo weimariano, come documentano i due già citati drammi incentrati sulla figura di Medea (Medea in Korinth e Medea auf dem Kaukasus). La stessa tendenza si riscontra nei numerosi romanzi (tra cui Fausts Leben, Taten und Höllenfahrt, 1791; Faust der Morgenländer, 1796; Die Geschichte eines Deutschen der neuesten Zeit, 1798) che si richiamano anche agli ideali rousseauiani e kantiani.