BALDI (Baldo), Fulgenzio
A lungo i suoi dati biografici rimasero affidati ad alcune lacunose notizie pervenute al Cicogna grazie a un manoscritto di Memorie intorno al Convento de' Servi in Venezia, ascendente al dotto bibliotecario G. M. Bergantini. Del B. hanno invece stranamente taciuto gli stessi eruditi annalisti dell'Ordine (A. Giani, A. M. Gardi e P. M. Bonfrizieri), nonché tutto il vasto arco della letteratura servita a stampa: dalle Markel ai Monumenta Ordinis Servorum Mariae, Bruxelles 1897 - Roma 1930. Dietro gl'itinerari offerti dall'opera di A. M. Vicentini su Iservi di Maria nei documenti e codici veneziani è tuttavia possibile ricostruire, seppur sommariamente, la vita e la carriera del Baldi.
Nacque in Venezia da un Niccolò verso il 1615. Proveniva dalla stessa famiglia cittadinesca veneta, oriunda di Brescia da cui sortirono due altri serviti eminenti: Marino, morto nel 1518, e Dionigi, fratello del B., teologo, oratore sacro e priore perpetuo di S. Maria della Crocetta a Codego presso Castelfranco Veneto.
Il B. entrò nell'Ordine dei servi di Maria nella città natale verso la fine del 1629 (appena un lustro dopo la morte del Sarpi), professando i voti nelle mani del noto priore Marco Fanzano. Assegnato a Bologna, e ivi percorsi con gran profitto gli studi teologici e legali, vi fu nominato baccelliere; nel 1644 venne laureato a Venezia "maestro in teologia" per mano del vicario generale apostolico dei serviti dietro un'espressa concessione di papa Urbano VIII. Dagli anni 1646, 1659 e 1666 trovasi il B. annoverato, a varie riprese, tra i più segnalati priori del celebre convento veneziano presso S. Fosca adempiendo anche all'ufficio di procuratore e di sindaco dello stesso convento. Secondo le carte mss. del p. Odoardo M. Maturo (Arch. di Stato di Venezia, Arch. di S. Maria de' Servi, Libro III de' Partiti, p. 50), il B. sarebbe stato "acclamato" provinciale dell'ordine per il Veneto nel 1662, ma della notizia il Vicentini ritenne di dover dubitare.
Si rammentano con particolare lode i suoi cicli di predicazioni a Venezia, come per le quaresime del 1659 e del 1661 e la sua opera assidua nell'istruzione dei novizi e nel governo del convento.
Reputato tra i migliori canonisti del tempo, parve degno di succedere al P. Fulgenzio Micanzio come consultore in iure della Repubblica: tradizionale ufficio dei più ragguardevoli serviti veneziani. E con il Micanzio il B. poté addirittura restar confuso, a causa dell'uguaglianza del nome, in talune attribuzioni di documenti relativi a "Padre Fulgenzio". Si dovrebbe in ogni caso trovare menzione del B. presso le tante "Serie dei Consultori" che si conservano manoscritte e a stampa; ciò non si verifica, e si potrebbe supporre che il B., già coadiutore del Micanzio, non sia mai stato nominato consultore effettivo, bensì interinale o supplente, durante il triennio intercorso tra la morte di questo (7 febbr. 1654) e l'elezione ufficiale di Francesco Emo (29 sett. 1657). Per tale motivo, forse, non fu dato rinvenire alcun ritratto del B. nel salone del convento di Monte Berico presso Vicenza, come l'hanno invece tutti gli altri consultori serviti (cfr. S. Rumor, Storia documentata del Santuario di Monte Berico, Vicenza 1911, p. 315).
Il B. morì a Padova, cinquantaseienne, nell'estate del 1671 e fu subito traslato alla chiesa dell'ordine in Venezia (il 2 agosto di quell'anno): come risulta dall'incarto di mss. del già ricordato p. Maturo (Reg. VIII, p. 78).
Si conserva del B. un poema mariano dal titolo Affetti pietosi tributati alla gran Madre di Dio Addolorata, Venezia 1660, il quale, ridotto a libro di preghiera, parve meritevole di ristampa, oltre quarant'anni dopo, col diverso titolo di Essercizio spirituale sopra sette dolori della Beata Vergine Maria, Venezia 1702. Aveva lasciato inedite nel convento veneziano dei Servi (dove andarono perdute a seguito dell'incendio del 1769) le sue prediche quadragesimali che si elogiavano come "piene di soda dottrina".
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Venezia, Arch. di S. Maria de' Servi, specialm. I. B. 3, cod. 8, ff.16v ss.; I. B. 8, cod. 1, f. 1 n; Ibid., Reg. VIII, p. 78 (dalle carte del p. O. M. Maturo); Ibid.. filza 4, Libro II de' Partiti, p. 62; Ibid., filza 4, Libro III de' Partiti, p. 50 e passim; A. M. Vicentini, IServi di Maria nei docum. e codici venez., I, Treviglio-Vicenza 1922-1933, p. 405; II, ibid. s. d, pp. 65 (ad an. 1659 e 1661), 82 (ad an. 1646, 1659 e 1666), 87 (ad an. 1646 e 1647), 114 (ad an. 1660), 136 n. 2; Venezia, Bibl. del Civ. Museo Correr, cod. Gradenigo-Dolfin 176: Raccolta di alcuni predicatori ed oratori che decorarono gli pulpiti della città di Venezia in varj tempi, massime la Quadragesima [sec. XVIII], ad an. 1659, 1661; Ibid., cod. Gradenigo-Dolfin 178 (già 27): Frati, II, ff. 141-162 ("Serviti", con la Serie dei Priori del Convento di S. Maria de' Servi di Venezia, il Catalogo dei Superiori generali e provinciali veneziani dell'Ordine de' Servi, ecc.), ff. 151r, 152v, ad an. 1646, 1659, 1666; Ibid., cod. P. D. 4 c: G. Tassini, Cittadini veneziani [sec. XIX] I, p. 109; Venezia, Bibl. Marciana, Cod. Ital., VII, 288 (= 8640): G. Degli Agostini, Notizie istoriche e critiche intorno alle vite e alle opere degli scrittori veneziani..., I, 1, p. 453; F. Corner, Ecclesiae Venetae..., II-III, Venetiis 1749, p. 67; E. A. Cicogna, Delle Inscrizioni Venezziane, II, Venezia 1837, p. 189; A. M. Vicentini, S.Maria de' Servi in Venezia, Treviglio 1920, pp. 29 n., 30 e n. 1.