GABON.
– Demografia e geografia economica. Storia
Demografia e geografia economica di Lina Maria Calandra. – Stato dell’Africa centro-occidentale. La popolazione (1.517.685 ab. al censimento del 2003, 1.711.294 ab. secondo una stima UNDESA, United Nations Department of Economic and Social Affairs, del 2014), che cresce del 2,4% annuo, si concentra nella capitale Libreville (695.000 ab., secondo una stima del 2014) con un tasso di urbanizzazione del l’87%. Sulla speranza di vita (63,5 anni, 2013) influisce anche la diffusione dell’HIV (Human Immunodeficiency Virus), che colpisce il 4% degli adulti tra i 15 e i 49 anni. Al 112° posto dell’Indice di sviluppo umano, il G. ha un tasso di alfabetizzazione dell’83%. Il reddito medio-alto – il PIL pro capite a parità di poteri d’acquisto (PPA) è di 21.619 $ – è basato sul petrolio (45% del PIL e 80% dell’export), di cui il G. è il quinto produttore africano. Dopo la crisi del 2009, la crescita economica si è attestata sul 6-7% annuo, sostenuta anche dall’industria forestale (secondo settore), dalla produzione di manganese e da investimenti nei lavori pubblici (per es., nella fibra ottica).
Storia di Vincenzo Piglionica. – Nelle elezioni legislative del dicembre 2006, il Parti démocratique gabonais (PDG) del presidente Omar Bongo – al potere dal 1967 e rieletto capo dello Stato nel novembre 2005 con oltre il 79% dei voti – si confermò ampiamente prima forza politica del Paese, conquistando 82 dei 120 seggi dell’Assemblea nazionale, Camera bassa del Parlamento del Gabon. A seguito delle irregolarità denunciate, la Corte costituzionale dispose l’annullamento del voto in 20 circoscrizioni; per l’assegnazione di tali seggi le consultazioni si tennero nel giugno 2007 e il PDG si aggiudicò 11 scranni. Il trend positivo per il partito del presidente proseguì con le elezioni amministrative di aprile 2008, nelle quali la netta vittoria del PDG fu agevolata anche da un’opposizione molto frammentata. Omar Bongo, su cui l’Ong Transparency international – impegnata nella lotta contro la corruzione – aveva chiesto l’apertura di un’inchiesta per distrazione di fondi pubblici, morì nel giugno 2009; nel ruolo di capo dello Stato gli successe il figlio Ali, vincitore delle elezioni presidenziali dell’agosto successivo. Nonostante le accuse di brogli e irregolarità da parte degli altri candidati, il riconteggio confermò l’esito delle consultazioni e portò alla proclamazione di Ali Bongo Ondimba come presidente con il 41,79% dei voti. Tuttavia, nel gennaio del 2011, André Mba Obame – ex membro del PDG poi candidatosi alle presidenziali come indipendente
– si dichiarò vincitore della competizione e legittimo presidente del Paese, chiamando alla protesta i suoi sostenitori. Il suo partito, l’Union nationale (UN), fu sciolto dal ministero dell’Interno con effetto immediato; Mba Obame si rifugiò negli uffici delle Nazioni Unite di Libreville, capitale del Paese. Nelle elezioni parlamentari di dicembre 2011 – ampiamente boicottate dalle opposizioni – il PDG si aggiudicò 114 dei 120 seggi, e nel febbraio del 2012 si insediò un nuovo governo con Raymond Ndong Sima a occupare la carica di primo ministro. Tale esecutivo fu poi rimpiazzato nel gennaio 2014 e l’incarico di premier fu affidato a Daniel Ona Ondo. Nel febbraio 2015, l’Union nationale fu autorizzata a riprendere la sua attività politica; Mba Obame – tra i suoi fondatori – morì ad aprile dopo una lunga malattia.
In politica internazionale, rimase aperta la questione tra G. e Guinea Equatoriale per il controllo delle isole Mbagne, Conga e Cocotier, le cui acque si supponeva fossero ricche di petrolio.