BACCANI, Gaetano
Nato a Firenze il 6 giugno 1792, studiò all'Accademia di Belle Arti di Firenze e fu allievo di G. M. Paoletti e di G. Cacialli, elementi rappresentativi in Toscana, insieme a P. Poccianti, del neoclassicismo in architettura. Tuttavia, fin dalla sua prima opera, il palazzo del principe Borghese, marito di Paolina Bonaparte, il B. dimostra, pur sulla base di una formazione neoclassica, quella attenta comprensione delle forme proprie della migliore tradizione fiorentina quattrocentesca e cinquecentesca, che, unita ad una sensibilità personale di tipo quasi romantico, sarà la caratteristica saliente della sua produzione. Il pal. Borghese in via Ghibellina, iniziato e portato a termine in pochi mesi nel 1821, ha una facciata in cui il gusto palladiano delle semicolonne ioniche si accorda con lo stile rinascimentale del basamento bugnato. Il B. curò anche la sistemazione e decorazione degli ambienti, fra i quali i ricchi saloni per feste, con gusto schiettamente neoclassico: quest'opera, una delle più importanti del primo Ottocento fiorentino, gli diede immediata notorietà. Nel 1826 fu incaricato del progetto di una nuova canonica del duomo, in occasione dell'allargamento della piazza, e, poco dopo, della costruzione del palazzo Gandini Borghesi. Molto stimato dal granduca Leopoldo II, venne insignito dell'ordine di San Giuseppe nel 1832, dopo aver eseguito le grandiose decorazioni funebri in San Lorenzo per le esequie della granduchessa Marianna Carolina. Nel 1842 partecipò al restauro dell'interno del duomo, disegnando, tra l'altro, il coro e le mostre degli organi in accordo con lo stile gotico della chiesa. Nel 1843, con l'allargamento di via Calzaioli, veniva chiamato a restaurare e ingrandire la residenza della Compagnia della Misericordia, rinnovandone anche la facciata in armonia con i prospetti degli edifici adiacenti; nel 1857 ebbe l'incarico delle decorazioni e del vestibolo del Teatro della Pergola, dove operò con evidenti accenti neoclassici. Tre anni dopo si dedicò al restauro, per conto del governo, della chiesa di San Lorenzo, agendo con misura e avvedutezza: disegnò tra l'altro alcune piccole opere di completamento come l'altare in marmo di una delle cappelle. Da lungo tempo professore all'Accademia di Belle Arti, continuamente interessato ai lavori che si andavano eseguendo nel duomo, partecipò nel 1864 alla commissione giudicatrice dei progetti per il compimento della facciata: egli stesso propose una variante al progetto del vincitore, il suo ex allievo E. De Fabris, che non raccoglieva i consensi generali. Sempre al corrente delle variazioni del gusto dell'epoca, studioso degli stili dei passato, ma non eclettico imitatore formale, riprodusse elegantemente lo stile gotico nella costruzione del campanile accanto alla chiesa di Santa Croce, terminato nel 1865. Nella sua lunga ed operosa vita eseguì a Firenze varie altre opere di minore importanza, tra le quali è da ricordare il. completamento della facciata del palazzo Aldobrandini Borghese. Morì a Firenze il 12 luglio 1867.
Bibl.: F. Fantozzi, Nuova guida di Firenze, Firenze 1857, pp. 289, 478; E. Lavagnino, L'arte moderna, Torino 1956, pp. 282 s., 363; J. Meyer, Künstler-Lexikon, II, p. 504;U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, II, p. 303; Encicl. Ital.,V, p. 778.