Pittore (Ferrara 1852 - Lavagna 1920); allievo a Firenze (1876-77) di A. Cassioli e a Milano (1877-80) di G. Bertini, si affermò con Gli ostaggi di Crema (1879, Firenze, Galleria d'arte moderna), in cui gli scuri impasti cromatici e i contrastati effetti luministici rivelano l'adesione all'inquieto romanticismo di F. Faruffini. Dopo un periodo di ricerca in cui i temi storici, patriottici e melodrammatici (Paolo e Francesca, 1887, Bergamo, Accademia di Carrara) risentono dei modi di T. Cremona, D. Morelli e F. P. Michetti, si accostò al divisionismo. Sensibile all'influenza di V. Grubicy e delle contemporanee correnti simboliste europee, P. tese alla trasfigurazione simbolica degli elementi visivi, elaborando uno stile personale dalle chiare gamme cromatiche e dalle lunghe, filiformi pennellate (Maternità, 1891, Novara, Banca Popolare; Marie ai piedi della Croce, varie versioni, 1890-1900; Re Sole, 1890-93, Milano, Galleria d'arte moderna, e 1901, Bruxelles, Musées royaux des beaux-arts; la serie di studî per la Via Crucis, 1901-02; La caduta degli Angeli, trittico, 1912, Roma, Galleria nazionale d'arte moderna). Di particolare interesse la serie di illustrazioni per i Promessi Sposi di A. Manzoni (1891-96; edite solo nel 1900). Scrisse anche alcune opere teoriche (Tecnica della pittura, 1905; Principi scientifici del divisionismo, 1906; Della pittura. Tecnica e arte, 1913).