Senatore romano (1º sec. d. C.); coinvolto nel processo del suocero Trasea Peto, fu esiliato nel 66. Ritornò a Roma al tempo di Galba e nel 70 ebbe la pretura. Oppostosi all'imperatore Vespasiano, fu esiliato e poi condannato a morte. Un figlio omonimo, console suffetto prima dell'87, fu condannato a morte da Domiziano avendo in una commedia fatto allusione al divorzio dell'imperatore (93).