FIMBRIA, Gaio Flavio (C. Flavius C. f. Fimbria)
La data di nascita non è nota; compare nella storia come attivo fautore della parte di Mario e di Cinna e avversario di Silla. Nell'87 a. C. procurò ai suoi capi l'appoggio dei Sanniti, e li aiutò nella lotta contro Cn. Ottavio. Conquistata Roma nell'86, esegui molte vendette per conto della sua parte, e fu ricordato dai suoi avversari per le esecuzioni di C. e L. Giulio Cesare e per l'attentato contro il pontefice massimo Q. Scevola. Nell'86 fu mandato come legato del console L. Valerio Flacco in Asia per la guerra contro Mitridate per sostituire Silla che già stava combattendo. Nell'anno successivo, appena giunto nella regione del Bosforo, fece uccidere Valerio Flacco sospettando forse che stesse per accordarsi con Silla o anche per ambizione. Assunse allora il comando delle truppe e iniziò le operazioni contro Mitridate; occupò Pergamo, espugnò e distrusse Ilio, sconfiggendo un figlio di Mitridate e obbligando Mitridate stesso a fuggire a Mitilene. La vittoria di F., che assicurò ai Romani il possesso di gran parte dell'Asia Minore, facilitò a Silla la conclusione della pace di Dardano. Ma Silla, per impedire un'eccessiva potenza di F., dopo la pace condusse le sue forze contro di lui e lo sconfisse. F., abbandonato dalle truppe, si fece uccidere (85 a. C.).
Bibl.: Drumann-Groebe, Geschichte Roms, II, Lipsia 1902, p. 384 segg.; Th. Reinach, Mithridate Eupator roi du Pont, Parigi 1890, p. 185 segg.; F. Münzer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VI, col. 2599 segg.