NORBANO, Gaio (C. Norbanus Bulbus)
Console nell'83 a. C. Tribuno della plebe nel 104 a. C., promosse l'attacco e il processo contro Q. Cepione per la questione dell'oro tolosano, episodio che rientra nella lotta contro l'aristocrazia senatoria: ma l'anno successivo la reazione oligarchica lo colpì con una pronta vendetta, poiché appena C. Mario si assentò da Roma N. fu processato per lesa maestà del popolo romano; difeso dall'oratore M. Antonio, N. fu però assolto. Non si ha notizia della sua pretura: ma nell'89 era propretore in Sicilia, e per tali funzioni ebbe a respingere da Reggio il generale lucano Lamponio, uno dei capi degl'insorti italici. N. ricompare nella guerra civile sillana, quale console di parte mariana per l'83 a. C., e a lui, con il collega L. Scipione Asiatico, toccò d'organizzare la resistenza contro Silla. Quando questi giunse in Italia, N. lo attese in Campania, ed ebbe con lui una battaglia nei pressi del M. Tifata, che terminò con la vittoria di Silla; N. restò bloccato in Capua durante l'inverno. Passato poi, nell'82, al comando delle forze nella Gallia Cisalpina, fu gravemente sconfitto da Metello presso Faenza, e, in seguito, scampò per caso alla strage di comandanti mariani fatta da una legione lucana, comandata da Albinovano, che si ammutinò e passò al nemico.
Dopo la caduta di Rimini, comprendendo che la causa della sua fazione era irremissibilmente perduta, risolse di fuggire a Rodi su una piccola nave, e là si uccise.
Bibl.: L'esposizione più recente delle vicende cui fu collegato Norbano si trova nel vol. IX della Cambridge Ancient History, da consultarsi anche per la bibliografia moderna. Cfr. inoltre: E. Pozzi, Studi sulla guerra civile sillana, in Atti R. Accad. di Torino, LIX (1913-14), p. 645 segg.