Uomo politico romano (n. 123 circa - m. 72 a. C.); militò con Mario nella guerra cimbrica, combatté nella guerra sociale, fu pretore (87), aiutò i mariani e partecipò alla presa di Roma; inviato come propretore in Spagna, cacciò il governatore sillano, ma a sua volta fu cacciato da Annio Lusco (81). Sostenne diverse lotte in Mauretania, quindi, chiamato dai Lusitani, tornò in Spagna, costituì tra i mariani e gli indigeni un forte esercito, vinse (79) Quinto Cecilio Metello, governatore sillano, sulle rive del Guadalquivir; nel 76 era divenuto padrone di tutta la Spagna che organizzò con istituzioni romane. Contro di lui, che rafforzato anche dagli aiuti di Perperna era divenuto un serio pericolo per lo stato romano, fu mandato Gneo Pompeo (76), che fu però sconfitto a Lauro; tuttavia Metello, battuto Irtuleio, luogotenente di S., riuscì a congiungersi con Pompeo. Declinando ormai la sua fortuna, S. dopo avere anche cercato di stabilire accordi con Mitridate, fu assassinato in una congiura organizzata da Perperna.