Galatea
Ninfa del mare, il cui nome ricorre in Eg IV 78, nel corso della concisa rievocazione di un episodio mitico ampiamente trattato da Ovidio (Met. XIII 750-897): innamorata di un giovinetto siculo, di nome Aci, G. viene sorpresa, mentre si trova con lui in una grotta dell'Etna, da Polifemo, il quale, a sua volta innamorato della ninfa, sfoga il suo furore uccidendo il giovane con un masso. La fama della furia omicida del ciclope ha inizio appunto da quel momento: tempore iam ex illo quando Galathea relicti / Acidis heu miseri discerpere viscera vidit.