Galizia regione storica polacco-russa
Denominazione della regione storica polacco-russa che si estende fra i Carpazi a S e la valle della Vistola a N. Appartenne a uno dei principati in cui si frammentò la Russia di Kiev nella prima metà del sec. 12° e cominciò a individuarsi come principato di Halicz-Vladimir con Vladimirko I (1134-53), partecipando in seguito alle lotte per il predominio nella regione. Vassallo della Polonia, nel 13° sec. il principato fu invaso dai mongoli. Nel 1324 si divise in due parti, sotto il dominio lituano e sotto quello polacco, rimaste distinte anche dopo l’unione polacco-lituana (1385). Assegnata all’Austria con la prima spartizione della Polonia (1772), per tutto il sec. 19° la G. fu teatro di un vivace movimento nazionale polacco, che partecipò all’insurrezione del 1830 nella Polonia russa e ai moti rivoluzionari del 1848 repressi dall’Austria. Dopo la guerra del 1859, i polacchi assunsero un atteggiamento di lealismo, in cambio di concessioni, e la G. divenne il centro di un’attiva vita politica e culturale polacca. Durante la Prima guerra mondiale, le «legioni» galiziane scesero in campo contro le tre potenze che avevano partecipato alla spartizione e costituirono il primo nucleo dell’esercito nazionale polacco. Dopo il crollo dell’impero asburgico, la G. entrò a far parte dello Stato polacco (1921), malgrado un tentativo ucraino di annettersi la G. orientale (1918-19). Fra le due guerre fu teatro di un aspro contrasto nazionale e religioso fra elemento ucraino e polacco; nel 1939, in seguito all’accordo tedesco-sovietico di spartizione, la parte orientale della G. fu annessa all’URSS e dal 1941 venne occupata dai tedeschi. Dopo la Seconda guerra mondiale la G. orientale, con Leopoli, entrò a far parte della Repubblica ucraina mentre quella occidentale, con Cracovia, rimase nel nuovo Stato polacco.