(pol. Galicja) Regione storica polacco-russa, che fino al 1918 formò una regione dell’Impero austriaco. Si estende fra i Carpazi a S e la valle della Vistola a N, ed è percorsa dai fiumi Vistola, Raba, Dunajec, Wisłoka, San e Dnestr. Agricola nella fascia settentrionale (cereali, patate, barbabietola da zucchero e legumi, lino, canapa e tabacco), e forestale in quella più elevata settentrionale, comprende notevoli centri industriali nella fascia pedemontana.
Trae il nome dalla cittadina di Galič. Cominciò a individuarsi come principato di Halicz-Vladimir con Vladimirko I (1134-53), cui succedette il figlio Jarosław Ośmiomysł (1153-87). Alla sua morte scoppiò una lotta di successione tra i figli Oleg e Vladimir, nella quale si inserì Béla III d’Ungheria, che per breve tempo mise sul trono il proprio figlio Andrea. Nel 1198 salì al trono Roman, principe di Vladimir-Volynskij, che si ribellò al polacco Leszek il Bianco ma fu battuto. Nella lotta fra Leszek e Andrea II d’Ungheria (che nel 1206 assunse il titolo di re di G. e Lodomiria) si inserì il figlio di Roman, Daniele, che si impadronì di Halicz nel 1236 e nel 1240 divenne principe di Kiev. Poco dopo tutto il principato fu invaso dai Mongoli e nel 1324 si divise: la Volinia passò sotto il dominio lituano e Halicz sotto quello polacco.
Assegnata all’Austria con la prima spartizione della Polonia (1772), nel 19° sec. la G. fu teatro di un movimento nazionale che si espresse con la partecipazione all’insurrezione del 1830 nella Polonia russa e con i moti rivoluzionari del 1848, schiacciati dall’Austria. Dopo la guerra del 1859 i Galiziani polacchi ebbero concessioni riguardanti l’uso della lingua, l’istituzione di scuole ecc. e furono rappresentati sia nella dieta di G., sia a Vienna. Per queste condizioni, diverse da quelle delle parti della Polonia soggette alla Russia e alla Germania, la G. divenne il centro di una attiva vita politica e culturale polacca, con formazione di partiti, fra cui principale quello socialista di J. Piłsudski. In G. questi diede vita, nella Prima guerra mondiale, alle cosiddette ‘legioni’ che, dopo un iniziale lealismo, scesero in campo contro le tre potenze spartitrici e costituirono il primo nucleo dell’esercito nazionale polacco. Crollato l’Impero asburgico, la G. entrò nel risorto Stato polacco (1921). Sede di un aspro contrasto nazionale e in parte religioso fra elemento ucraino e polacco, per l’accordo tedesco-sovietico di spartizione del 1939 nella sua parte orientale fu annessa all’URSS e nel 1941 venne occupata dalla Germania. Dopo la Seconda guerra mondiale la G. orientale con Leopoli entrò a far parte della Repubblica ucraina mentre quella occidentale con Cracovia rimase alla Polonia.