Vedi Gambia dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016
Il Gambia è uno stato dell’Africa subsahariana, il più piccolo per estensione di tutta l’Africa continentale. In seguito agli accordi territoriali tra la Francia e il Regno Unito del 1889, i confini del paese si sono sviluppati lungo il fiume omonimo, a partire dalla foce atlantica e lungo una fascia di territorio sempre più stretta verso l’interno. Sebbene si affacci sull’Oceano Atlantico, il Gambia, di fatto, si presenta come un’enclave anglofona all’interno del Senegal francofono.
L’attuale presidente Yahya Jammeh, a capo dell’Alliance for Patriotic Reorientation and Construction (Aprc), ha assunto il potere nel 1994 con un golpe e nello stesso anno si è autoproclamato capo di stato. Nel 1996, in seguito alle pressioni della comunità internazionale, sono state indette elezioni presidenziali a suffragio universale. Tuttavia gli esiti elettorali, che hanno confermato la leadership di Jammeh, sono stati criticati per la sospetta manipolazione del voto. Dopo le elezioni, il paese ha affrontato una serie di rivolte interne, spesso represse, e ha vissuto in un clima di intimidazioni nei confronti dei sostenitori dell’opposizione e di corruzione generale della classe dirigente. Nel corso degli anni Jammeh è riuscito a mantenere il controllo dell’apparato statale grazie soprattutto all’appoggio dell’esercito, di cui è comandante in capo, e dei servizi segreti nazionali. Nel 2012, a Dakar, fuoriusciti gambiani hanno creato un governo parallelo, il National Transitional Council of the Gambia (Ntcg). Al tentato colpo di stato avvenuto a Banjul il 29 dicembre 2014, sono seguiti decine di arresti e l’espulsione da parte del Senegal di Cheikh Sidya Bayo, leader del Ntcg, estradato in Francia.
Le relazioni con il Senegal sono volubili e si articolano principalmente intorno al commercio transfrontaliero illegale, in entrambe le direzioni, al presunto appoggio del Gambia a un gruppo indipendentista con base nella Casamance, una regione del Senegal separata dal resto del paese proprio dal Gambia, e all’accusa del Gambia al Senegal di fornire ospitalità ai dissidenti. Nel 2010, nonostante le controversie che li interessano, i due paesi hanno stretto accordi per costruire un ponte comune sul fiume Gambia. Il Gambia mantiene solidi rapporti con gli alleati storici della regione: Nigeria, Liberia e Sierra Leone.
La capitale Banjul ospita una delle quattro sedi della Comunità economica dei paesi dell’Africa occidentale (Ecowas). Il presidente Jammeh ha stretto rapporti politici ed economici con Cuba e Venezuela, paesi dichiaratamente antagonisti degli Stati Uniti. Tale posizione è stata adottata negli ultimi anni, a seguito della decisione statunitense, che risale al 2006, di non inviare aiuti economici al paese africano, colpevole di non rispettare i diritti umani.
Il regime violento di Jammeh è stato tollerato dagli stati occidentali in nome della lotta al traffico internazionale di stupefacenti, tuttavia l’Unione Africana (Au) e le Nazioni Unite hanno recentemente sanzionato le esecuzioni sommarie degli oppositori di cui il governo del Gambia si è reso responsabile. Nell’ottobre 2013 il Gambia ha abbandonato il Commonwealth, a causa della supposta ingerenza britannica e occidentale negli affari del paese.
L’economia del Gambia è poco sviluppata e circa il 48,4% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Il pil, cresciuto del 4,7% nel 2015, è prodotto per quasi il 70% dal settore terziario. In particolare il turismo, concentrato sulla fascia costiera, è una fonte d’introiti sicura, nonostante l’instabile situazione interna non ne favorisca uno sviluppo maggiore. La povertà del suolo non facilita l’agricoltura che occupa comunque circa il 75% della popolazione, in particolare nella coltivazione delle arachidi. Tra i partner commerciali spiccano la Cina e l’India, che assorbono circa il 58% delle esportazioni del paese.