Promontorio nella parte orientale della prov. di Foggia, il cosiddetto sperone d’Italia. È allungato per 70 km da E a O, e copre una superficie di oltre 2000 km2 con due ampie lagune a N (laghi di Varano e di Lesina), separate tra loro dal Monte d’Elio (260 m). È costituito da terreni calcareo-marnosi nella parte più orientale ed esclusivamente calcarei in quella occidentale con aree ristrette di terreni più recenti; l’unica eccezione è costituita dai limitati affioramenti di rocce intrusive alla Punta delle Pietre Nere. Il grande predominio dei calcari dà al G. una fisionomia carsica, con doline, fosse e conche carsiche, grotte, caverne e cunicoli sotterranei che assorbono le acque piovane. Da tutti i lati i fianchi scendono terrazzati a pareti ripidissime, in parte incise e spianate dall’abrasione marina: il più importante terrazzo si allunga da Rignano a S. Giovanni Rotondo fin poco a O di Monte Santangelo e su esso sovrastano le maggiori altezze di Monte Calvo (1055 m s.l.m.) e Montenero (1014 m s.l.m.). Ai piedi del M. Calvo si apre la vasta conca di Sant’Egidio, antico lago carsico prosciugato dall’uomo e sistemato per le colture agrarie. La parte orientale è la più montuosa, per quanto non presenti le maggiori elevazioni (M. Sacro, 872 m; M. Iacotenente, 832 m); termina con la punta detta Testa del Gargano, 6 km a S da Vieste, ed è in gran parte occupata dalla Foresta Umbra, composta da faggi nelle zone più elevate, pini e lecci in basso. La superficie è suddivisa tra 15 Comuni. La parte interna più elevata, per circa 800 km2 è quasi completamente disabitata. Attivi agricoltura e allevamento: seminativi e pascoli nelle zone più alte e sui terrazzi di media altezza; oliveti, vigneti, frutteti e orti alle falde delle alture e sui bassi terrazzi; agrumi nelle zone costiere. L’antico isolamento della regione è stato rotto con la costruzione di strade automobilistiche provenienti da Foggia e Manfredonia a S e da San Severo a N: da qui parte anche un tronco ferroviario che raggiunge Peschici. Di grande importanza è la strada litoranea, che favorisce l’afflusso di correnti turistiche, richiamate dalle peculiarità paesistiche della regione e dall’interesse storico-artistico dei suoi centri. In conseguenza del movimento turistico, presso la costa sono sorte attrezzature ricettive, comprendenti campeggi, esercizi alberghieri e villaggi turistico-residenziali.
In età preistorica, il G. fu abitato da genti acheuleane (torrente Romandato). Da varie località provengono industrie su ciottolo e altre di tecnica levalloisiana. Alle sorgenti di Irchio (Lago di Varano) c’è una stazione musteriana. All’Acheuleano, al Musteriano, all’Aurignaziano e al Gravettiano sono riferibili alcuni strati della grotta Paglicci (➔). Numerose sono le officine campignane (Passo di Scarcafarina, Valle Sbernia, Foresta Umbra ecc.), mentre miniere di selce si conoscono a Tagliacantoni. Sulle rive del Lago di Lesina sono stati scoperti villaggi di capanne con ceramiche e industrie di tipo campignano (Neolitico). Nella grotta Drisiglia sono attestate un’industria su lama, una ceramica impressa e di tecnica campignana, poi un’industria subappenninica e un livello dell’età del Ferro. Giacimenti importanti anche a Punta di Manaccora. Nella grotta Pippola, dopo un livello a ceramica atipica e campignana, è stata ritrovata ceramica subappenninica. Una necropoli del 7°-6° sec. a.C. si trova a Monte Saraceno.
Per il Parco nazionale del Gargano ➔ Gargano, Parco nazionale del.