GATESHEAD (A. T., 47-48)
Città dell'Inghilterra settentrionale nella contea di Durham. È situata su un declivio scosceso sulla sponda destra, meridionale, del Tyne, a 16 km. da South Shields (v.). Nel 1801 aveva una popolazione di 8597 ab.; nel 1925 di 129.000. Fa praticamente parte di Newcastle, che è posta di fronte ad essa, sulla riva sinistra del Tyne, e con la quale è infatti messa in comunicazione da alcuni ponti.
La città è stata in gran parte ricostruita dopo l'esplosione e il susseguente incendio del 1854, ma è rimasta la città tipica della regione carbonifera, priva di fabbricati di bellezza artistica, a eccezione di poche chiese. La più notevole è quella di S. Maria; dell'edificio originale normanno - teatro dell'uccisione del vescovo Walcher nel sec. XI - non resta che una porta. La chiesa venne quasi interamente ricostruita nel 1450, la torre nel 1740. L'antica storia di Gateshead è poco nota: si presume ch'essa sia stata una colonia romana, poiché strade romane giungono fino alle immediate vicinanze della città. In tempi normanni le assemblee ecclesiastiche convocate dal vescovo di Durham ebbero luogo a Gateshead, e la prima Carta venne concessa dal lord palatino, vescovo Pudsey. Questa Carta dava ai cittadini gli stessi diritti e privilegi dei quali godevano i cittadini di Newcastle: da ciò l'inizio del lungo periodo di rivalità nelle questioni della pesca e del commercio. Temporaneamente, sotto il regno di Edoardo VI, Gateshead fu annessa a Newcastle, ma poi rimase sotto la tutela nominale dei vescovi di Durham fino alla fine del sec. XVII. Le industrie moderne si basano sul carbone e sulle vie d'acqua navigabili. Gateshead è situata nel cuore dei giacimenti carboniferi; miniere, laboratorî chimici e d'ingegneria, fonderie, cartiere, corderie, dànno sufficiente lavoro alla popolazione, che cresce rapidamente.