GAU (lat. pagus)
Era la designazione del territorio che abitava una gens germanica. Ogni civitas si ripartiva in gentes, ciascuna delle quali abitava una provincia o gau, che comprendeva varie centene, composte ciascuna, originariamente, di cento famiglie.
Al gau era preposto un magistrato (detto princeps, poi più tardi comes o graf), in cui si accentrava la direzione del gau in pace e in guerra. Ogni gau aveva le proprie assemblee: ordinarie, che si adunavano, cioè, a tempo fisso, e straordinarie, si quia fortuitum et subitum inciderit. Non tutti gli interessi né tutte le controversie si portavano davanti all'assemblea del gau, ma le più gravi soltanto: elezione di magistrati, deliberazioni d'imprese militari, cause capitali, consegna delle armi agli adolescenti: per comprendere il significato di quest'ultimo atto bisogna ricordare che presso gli antichi Germani non v'era nessuna differenza tra cittadino e militare, e la nozione di populus coincideva con quella di exercitus. Successivamente, alla direzione del gau, anziché un capo elettivo, fu messo un re (dux regalis, regulus, subregulus), cioè un capo stabile, che trasmetteva per via ereditaria la potestà. Le adunanze venendo via via disertate dal popolo, si provvide poi a designare apposite persone per amministrare la giustizia.
Bibl.: A. Pertile, Storia del diritto italiano, I, Torino 1896.