Poeta tedesco (Hirschberg, Slesia, 1887 - Schwanenwerder, Berlino, 1912). Si educò alla scuola di S. George, senza però condividerne l'estremo estetismo. Affascinato dalla realtà della morte, osservò, atterrito e insieme conquistato, il fenomeno tutto moderno della metropoli, esaltazione della tecnica proiettata verso sviluppi apocalittici inarrestabili. Fu, a tale riguardo, alla scuola del belga Verhaeren, ma riuscì ugualmente a caratterizzarsi come figura singolare nell'ambito della lirica europea dell'immediato anteguerra. Inconfondibile è il suo stile, aggressivo nelldelle immagini. Pertanto, H. non fu un semplice precursore dell'espressionismo, ma piuttosto un precoce realizzatore di alcune delle sue istanze più specifiche. Scrisse tragedie di tono ridondante (Der Athener Ausfahrt, 1907; Atalanta, 1911), alcune novelle (Der Dieb, post., 1913); ma il suo genere era la lirica: Der ewige Tag (1911) e poi, postumi, Umbra vitae (1912), Marathon (sonetti, 1914). Nel 1959 furono pubblicati i Tagebücher.