Poeta tedesco (Büdesheim, Bingen, 1868 - Minusio, presso Locarno, 1933). Studiò filosofia e storia dell'arte a Parigi, Berlino e Monaco, ben presto entrando in contatto e avvertendo il richiamo di Mallarmé e dei simbolisti francesi e anche dei preraffaelliti inglesi. In Germania, dove visse per lo più a Berlino, Monaco e Heidelberg, fondò e tenne insieme il cosiddetto "George-Kreis", cui si legarono personalità di primo piano. Recuperando e volendo incarnare per sé l'ideale del poeta-vate, cominciò col promuovere un'intransigente opposizione al naturalismo, respingendone senza compromessi la quotidianità del linguaggio e l'aderenza alla particolare situazione storica. La critica alla banale società del tempo non ha in G. basi economico-sociali ma è svolta in funzione di una cultura formale da instaurare, almeno in un primo, polemico momento, all'insegna dell'arte per l'arte. Nella sua aristocratica ricerca del raro, del prezioso, del sublime, svolse un'intensa attività di traduzione (P. Verlaine, S. Mallarmé, C. Baudelaire, D. G. Rossetti, G. D'Annunzio, nonché W. Shakespeare e Dante) e rinnovò il ricordo di Jean Paul e F. Hölderlin, rintracciando con tutto ciò in un orizzonte di vastità europea gli spiriti a lui affini. La sua rivista Blätter für die Kunst (1892- 1919) intanto proponeva e confermava le linee ideali di una poetica che sempre più si faceva coscienza culturale in senso più pregnante. Di tale progrediente comprensività, da un rigorismo esclusivamente estetico a un rigorismo anche religioso ed etico, è testimonianza nelle raccolte o cicli di liriche, tutte personalissime, da quelle iniziali, puro incanto estetico (Hymnen, 1890; Pilgerfahrten, 1891; Algabal, 1892; Die Bücher der Hirten und Preis gedichte, der Sagen und Sänge und der hängenden Gärten, 1895), in un crescendo di consapevolezza della propria funzione mediatrice (Das Jahr der Seele, 1897; Der Teppich des Lebens und die Lieder von Traum und Tod, 1900; Der siebente Ring, 1907; Der Stern des Bundes, 1914), giungendo fino al cupamente profetico Das neue Reich (1928).