VOIGT, Georg
Storico tedesco nato a Königsberg il 5 aprile 1827, morto a Lipsia il 18 agosto 1891. Figlio di Giovanni (1786-1863), anch'egli storico, fu professore nelle università di Monaco (1858), Rostock (1860) e Lipsia (1866).
Si dedicò soprattutto alla storia dell'umanismo italiano nelle due opere: Die Wiederbelebung des classischen Alterthums oder das erste Jahrhundert des Humanismus (Berlino 1859; 2ª ed. in 2 volumi, ivi 1880-81; 3ª ed. a cura di Max Lehnerdt, ivi 1893; trad. ital. di D. Valbusa, voll. 2, Firenze 1888-90, 2ª ed., con aggiunte e correzioni di G. Zippel, ivi 1898) e Enea Silvio de' Piccolomini als Papst Pius II. und sein Zeitalter (voll. 3, Berlino 1856-62). La prima costituì per lungo tempo l'opera classica sull'umanesimo, esercitando un notevole influsso sugli studî posteriori; ed è ancor oggi largamente consultata. La seconda rimane tuttora lo studio più completo su Pio II come letterato. Scrisse anche: Die Denkwürdigkeiten des Minoriten Jordanus von Giano (Lipsia 1870); Die Geschichtsschreibung über den Zug Karl's V. gegen Tunis (ivi 1872); Die Kiffhäusersage (ivi 1871); Moritz von Sachsen 1541-1547 (ivi 1876); Die Briefsammlungen Petrarcas und der venetianische Staatskanzler Benitendi (Monaco 1882); Friedrich Rückerts Gedankenlyrik (Annaberg 1881, 2ª ed., ivi 1891).