Genetista statunitense (Wahoo, Nebraska, 1903 - Pomona 1989); prof. dal 1936 al 1946, nelle univ. Harvard e Stanford; dal 1946 al 1961 prof. di biologia e direttore della divisione di biologia dell'Institute of Technology di Pasadena; rettore, dal 1961 al 1968, dell'università di Chicago. Lavorò, in collaborazione con B. Ephrussi, su Drosophila melanogaster, formulando l'ipotesi che i geni che controllano il colore degli occhi di questo insetto operino attraverso la sintesi di enzimi catalizzatori delle reazioni chimiche che portano alla formazione del pigmento oculare. È stato l'iniziatore delle ricerche genetiche e biochimiche sulla muffa Neurospora, scoprendo, insieme con E. L. Tatum (1941), che la formazione delle vitamine e degli amminoacidi nelle cellule è un processo controllato dai geni. Questi studî hanno aperto nuovi campi d'indagine, estesi poi ad altri microrganismi. Nel 1958 gli è stato conferito (insieme con Y. Lederberg e E. L. Tatum) il premio Nobel per la medicina. Negli ultimi tempi B. si era dedicato a ricerche sul granturco. È autore di alcuni testi di genetica: An introduction to genetics (1939), scritto con A. H. Sturtevant, Genetics and modern biology (1963) e The language of life (1966), scritto con Muriel B. Beadle.