Poeta olandese (Langbroek 1905 - Leusden 1962). La sua lirica, uscita in numerosi volumetti, ripete con intensità un tema quasi ossessivo: il tentativo di far rivivere la donna amata che gli è morta. Dal 1931, e soprattutto dopo il 1939, cercò in una lingua sobria, spoglia di ornamenti, con vocaboli spesso attinti alla scienza e alla tecnica, di trovare la parola magica che gli consentisse di raggiungere il suo scopo. Menzioniamo i volumi: Eiland der ziel ("Isola dell'anima", 1939), Osmose (1941), Thebe (1941), Radar (1946) e il volume d'ispirazione religiosa in senso protestante: En Jezus schreef in 't zand ("E Gesù scriveva in terra", 1947). Negli ultimi anni della sua vita trattò anche soggetti diversi, spesso in forma di cicli di sonetti: Ode aan Den Haag ("Ode all'Aia", 1953) e Spel van de Wilde Jacht ("Dramma della caccia selvaggia", 1957).