Scrittore ungherese (Agárd 1863 - Eger 1922). Dopo due volumi di liriche passò alla descrizione realistica e spesso umoristica della vita del popolo dei villaggi (Az én falum, 1899, trad. it. Il mio villaggio, 1958; Göre Gábor biró úr kónyvei "I libri del signor sindaco G. G.", 1895-99; A bor "Il vino", commedia 1901), e si affermò infine col romanzo storico (Egri csillagok "Le stelle di Eger", 1902; Isten rabjai, 1908, trad. it. Gli schiavi di Dio, 1939) e col romanzo moderno sociale e psicologico, a tendenza filosofica (Az a hatalmas harmadik, 1903, trad. it. Quel misterioso terzo, 1934; Szunyoghy Miatyánkja "Il Paternostro di Szunyogh", 1916).