GEZER
. Città cananea dell'antica Palestina, situata nell'area a circa mezza strada fra Gerusalemme e Giaffa, su un centro strategico e carovaniero importantissimo.
Nominata già nelle liste di città del faraone Tutmo III (Qazir), riappare menzionata (Alu Gazzi) ai tempi dei documenti di Tell el-‛Amārnah (sec. XV a. C.), quattro dei quali sono costituiti da lettere del principe di Gezer, certo Yapaḫi, che domanda al faraone aiuti contro i famosi Habiri. Ai tempi dell'invasione israelitica in Palestina Gezer appare conquistata da Giosuè (Gios., X, 33; cfr. XII, 12); ma dovette essere una conquista momentanea, e la città ridivenne di fatto indipendente. Ai tempi di David appare in relazione, probabilmente di alleanza difensiva, con i Filistei (II Samuele [Re], V, 25). Distrutta dal faraone suocero di Salomone, che la diede così in dote a sua figlia, fu poi riedificata da Salomone (I [III] Re, IX, 15-17); da allora seguì le sorti del popolo d'Israele, facendo parte - a , quanto sembra - del regno settentrionale. Riacquistò speciale importanza all'epoca delle lotte dei Maccabei (I Macc., XIII, 43-48), allorché Simone l'assediò e conquistò al partito nazionale. Perdutasi ogni traccia della sua ubicazione, fu identificata nel 1873 da C. ClermontGanneau nell'odierno Tell el-Gezer, presso il villaggio Abū Shūshah. Per incarico del Palestine Exploration-Fund, il Macalister negli anni 1902-05 e 1907-09 vi praticò scavi, che sono rimasti fra i più fecondi di risultati per l'archeologia del periodo cananeo.
Vi si sono trovati, in ordine ascendente, quattro strati semitici, rispettivamente circa degli anni 2500-1600, 1600-1200, 1200-950, 950-550 a. C. e sopra a questi gli strati persiano, ellenistico, romano, ecc. Importanti soprattutto sono i più antichi strati semitici: in essi si rinvennero una caverna adibita a crematorio (3° millennio a. C.), esempio unico nella Palestina cananea; un tunnel scavato egualmente in epoca neolitica, lungo circa 66 metri e alto 7, che scende a una profondità di circa 29 metri per assicurare il rifornimento idrico alla città in caso d'assedio; parecchie steli sacre (le maṣṣebhōth ebraiche), del periodo ancora pre-israelitico; e infine il cosiddetto Calendario agricolo (secolo VII a. C.?), piccola lastra di pietra ove sono elencati in caratteri ebraici antichi i principali lavori agricoli in relazione alle stagioni. Oltre a ciò molta ceramica e altro materiale archeologico di vario genere.
Bibl.: R.A.S. Macalister, The excavation in Gezer 1902-05 a. 1907-09, voll. 3, Londra 1912.