ghiandole
Laboratori dell'organismo per la produzione di sostanze utili
Le ghiandole sono un po' come laboratori chimici, perché hanno il compito di produrre sostanze necessarie al funzionamento dell'organismo. Sono organi, piccoli o grandi, presenti in varie parti del corpo. Alcune riversano il loro prodotto all'esterno (pelle, occhio) o in cavità del corpo (bocca, intestino) e regolano funzioni relativamente semplici: sono le ghiandole esocrine. Altre, le ghiandole endocrine, versano direttamente nel sangue le sostanze che producono, e generalmente regolano funzioni complesse come la crescita, il metabolismo, l'attività sessuale e la gravidanza
Agli inizi dell'anatomia moderna, nel 16° secolo, venivano chiamate ghiandole tutte le strutture del corpo che avevano l'aspetto di piccole masse riunite a formare insiemi di grandezza diversa, in modo simile a un grappolo d'uva composto da un certo numero di chicchi. Questa definizione era basata solo sull'aspetto e, quindi, riuniva in un'unica categoria organi tra loro molto diversi, alcuni dei quali sono realmente ghiandole, come il pancreas, mentre altri lo sono solo in apparenza, come la milza o i linfonodi. Infatti, al di là della forma, ciò che realmente contraddistingue questi organi è la loro attività di secrezione, cioè la capacità di riversare all'esterno le sostanze prodotte. Questa funzione delle ghiandole è stata scoperta solo attorno alla metà del 19° secolo, grazie all'osservazione microscopica che ha rivelato la loro struttura.
I differenti tipi di ghiandole sono in grado di produrre numerose sostanze, di diversa natura e complessità. Nel corpo umano ci sono ghiandole molto piccole come l'ipofisi, posta alla base del cranio, o grandi come il fegato. Però non è in base alle dimensioni che vengono classificate le diverse ghiandole. La distinzione più importante è quella tra ghiandole esocrine ed endocrine.
Le prime riversano il loro secreto in una cavità corporea o direttamente all'esterno: per esempio, il fegato versa la bile nell'intestino, le ghiandole salivari versano la saliva nella bocca, le ghiandole sudoripare (del sudore) e le ghiandole lacrimali riversano il loro prodotto all'esterno. Le ghiandole endocrine, invece, liberano direttamente i loro prodotti (che si chiamano ormoni) nel sangue dei vasi capillari. Trasportato dal sangue, l'ormone raggiunge i tessuti nei quali deve svolgere la sua funzione. È il caso dell'ipofisi, delle ghiandole surrenali (chiamate così perché poste al di sopra del rene), o della tiroide, che si trova nella parte anteriore del collo.
Alcune ghiandole possono avere una parte endocrina e una esocrina, come nel caso del pancreas, l'organo situato trasversalmente dietro lo stomaco. La parte endocrina, grazie a cellule specializzate, produce, tra gli altri, l'ormone insulina, che regola l'utilizzazione degli zuccheri da parte delle cellule. La parte esocrina, invece, riversa nel duodeno il succo pancreatico che contiene vari enzimi che servono a digerire sostanze complesse.
Le cellule caratteristiche delle ghiandole, quelle che producono e liberano determinate sostanze, sono dette cellule secernenti. Al microscopio ottico, ma meglio ancora a quello elettronico, queste cellule appaiono piene di granuli o goccioline della sostanza prodotta. Le sostanze prodotte dalle ghiandole sono costituite dagli stessi componenti delle cellule: amminoacidi, carboidrati, zuccheri e grassi. Per esempio, gli ormoni creati dalle ghiandole sessuali, maschili e femminili, e quelli prodotti dalle ghiandole surrenali sono steroidi, sostanze che appartengono alla famiglia dei grassi; gli ormoni prodotti dalla ghiandola tiroide, invece, sono amminoacidi e quelli che si formano nell'ipofisi e nel pancreas sono proteine.
A volte, lo stesso ormone può avere funzioni differenti in organi diversi. Per esempio, dopo il parto, la prolattina ha il compito di far sì che le ghiandole mammarie (mammelle) producano il latte, ma nello stesso tempo impedisce l'ovulazione, cioè la possibilità di una nuova gravidanza. In questo modo la natura si assicura che l'organismo della madre non debba nello stesso tempo impegnarsi nella produzione del latte e in una gravidanza.
Come fanno le ghiandole a sapere quando cominciare a produrre e quando smettere? La loro attività può essere regolata sia da segnali chimici sia da segnali nervosi. Per esempio, quando le cellule del duodeno (il primo tratto dell'intestino) entrano in contatto con i succhi acidi che accompagnano il cibo in arrivo dallo stomaco, producono una sostanza che, trasportata dal sangue, comunica al pancreas di cominciare la secrezione dei succhi digestivi. È invece una stimolazione nervosa a comandare l'attività delle ghiandole salivari: la vista e l'odore del cibo generano un riflesso che avvia la produzione di saliva.
Qualsiasi evento che disturbi il funzionamento delle ghiandole può avere pesanti conseguenze per tutto l'organismo. La parte della medicina che si occupa delle ghiandole endocrine si chiama endocrinologia.
Molte tra le malattie più diffuse sono dovute al malfunzionamento di ghiandole. Per esempio, il diabete è dovuto all'incapacità del pancreas di produrre una quantità sufficiente di insulina. Anche le malattie della tiroide sono molto diffuse. Questa ghiandola produce ormoni che regolano la produzione e il consumo di energia da parte dell'organismo, cioè il metabolismo. Quando l'attività della tiroide è eccessiva la persona ha sempre appetito, mangia più di quanto sarebbe normale aspettarsi ma non ingrassa, perché i consumi di base dell'organismo sono aumentati. Questa situazione viene chiamata ipertiroidismo. Al contrario, quando la tiroide ha una attività insufficiente, la persona tende a ingrassare, perché è diminuita la sua capacità di consumare energia: questa condizione si chiama ipotiroidismo.
A volte il malfunzionamento di una ghiandola è una normale conseguenza dell'invecchiamento. Le persone anziane dormono meno dei giovani perché diminuisce la quantità di melatonina prodotta dalla ghiandola pineale (o epifisi). La melatonina è infatti la sostanza che comunica all'organismo quando è il momento di 'spegnere la luce' e riposare. Un altro esempio di modificazioni del funzionamento delle ghiandole dovuto all'età è la menopausa, cioè il momento in cui cessa la produzione degli ormoni sessuali nell'organismo femminile; da quel momento la donna non è più in grado di avere figli.
Infine vi sono casi in cui il malfunzionamento delle ghiandole è congenito, cioè esiste dalla nascita. Nel cosiddetto nanismo si ha un difetto di crescita dovuto alla mancata produzione di un ormone dell'ipofisi, chiamato appunto ormone della crescita.
Molti casi di cattivo funzionamento delle ghiandole possono essere curati con l'intervento del medico endocrinologo.
L'attività delle ghiandole ha un ruolo rilevante anche nel comportamento. Per esempio, tutte le reazioni di lotta o di fuga tipiche degli animali (uomo compreso) non possono prescindere dall'azione di un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali: l'adrenalina. L'adrenalina, infatti, prepara l'organismo all'azione, facendo aumentare il battito cardiaco e aumentando in generale la capacità di reazione muscolare; così facendo mette l'organismo in condizione di attaccare o di fuggire con la massima efficienza possibile. In alcuni animali la difesa e l'attacco dipendono in larga misura dall'attività di alcune ghiandole molto specializzate. Il veleno prodotto dalle ghiandole velenifere è la principale arma a disposizione di alcuni serpenti e di alcuni insetti, e l'inchiostro che le seppie liberano per nascondersi agli occhi dei loro nemici naturali è prodotto da cellule presenti nella parete del loro stomaco.