BACCA, Giacomo
Nato a Trento nel 1756, studiò medicina, prima a Graz e poi a Strasburgo, dove si laureò nel 1783. Nel frattempo si era affiliato alla massoneria, entrando a far parte nel 1779 della loggia "La Candeur", all'Oriente di Strasburgo. Da allora il B., divenuto fedele assertore della "Stretta Osservanza" (quella corrente massonica che affermava di discendere dall'Ordine dei templari e di lavorare per la sua ricostruzione), nonché seguace convinto dei segreti alchimistici millantati dai rosacroce, si dette a viaggiare per tutta l'Europa per approfondirsi nelle scienze esoteriche, visitando i più importanti centri massonici quali Marsiglia, Bruxelles, Amsterdam, Londra e Varsavia. Nel 1786, ricco di tali esperienze, decise di tornare a Trento, per esercitare l'arte medica, ma soprattutto per diffondere la massoneria, sotto la nuova specie di una societas philosophorum o meglio "Società dei Beati Muratori". Ma proprio in quel tempo si scatenava in Baviera la lotta contro l'illuminismo e contro le società segrete, e l'imperatore Giuseppe II credeva di scorgere nell'azione dei massoni illuminati le mene di una potenza straniera; intanto il barone ticìnese T. M. Bassus faceva proseliti per gli illuminati nell'Engadina, nel Tirolo e nell'Italia settentrionale. A Trento il Bassus aveva fra gli altri arruolato C. A. Pilati, e ivi si era rifugiato uno dei capi degli illuminati bavaresi, il conte bolognese A. Savioli. Non sembra che il B. abbia avuto contatti con questo gruppo massonico radicaleggiante e politicamente impegnato; nondimeno continuò nella sua attività organizzatrice e nei suoi viaggi massonici, mantenendo i contatti, con le logge francesi e recandosi a Berlino, dove egli venne ammesso nei più alti gradi della loggia "Royal York".
Quando nel 1788 il Cagliostro fece il suo ingresso trionfale a Trento, nel dare inizio alla sua attività di taumaturgo cercò come collaboratore un medico che gli scrivesse le ricette: ed il medico fu per l'appunto il B., desideroso forse di essere iniziato anche ai misteri del rito egiziano, fondato dall'avventuriero siciliano. Ma poco dopo se ne allontanò, disgustato, pare, dalle millanterie di costui. Come in genere tutti i massoni trentini, fu favorevole all'avanzata delle truppe francesi e fu tra i primi nel rendere omaggio a Bonaparte, quando entrò in Trento (1796), dandogli suggerimenti e consigli sulla linea di difesa dell'Avisio. Per tale atteggiamento venne considerato un giacobino e dovette fuggire dalla città, quando, pochi mesi dopo, gli Austriaci ritornarono. Ripristinata nel 1801 l'amministrazione francese, favorevole alla massoneria, il B. contribuì alla fondazione della loggia "Il Nettuno", all'Oriente di Trento, divenendone quindi venerabile.
Quando il Trentino fu poco dopo incorporato nell'Austria (1801) e successivamente annesso alla Baviera (1805), il B. continuò, nonostante l'indifferenza e gli ostacoli frapposti dalle autorità, ad organizzare la massoneria locale. Egli rimase a Trento anche durante l'insurrezione tirolese guidata da Andreas Hofer (1809) e l'occupazione austriaca, distruggendo prudentemente tutti i documenti della loggia. Annesso il Trentino al Regno d'Italia (1809), il B. naturalmente aderì alla loggia di questo Stato, ma senza occupare una posizione preminente, che gli venne anzi contrastata da altri concorrenti.
Nell'ottobre del 1813, mentre si combatteva la battaglia di Lipsia, gli Austriaci occuparono definitivamente Trento, e ciò segnò la fine della massoneria trentina e dell'attività politica del Bacca. Difatti non risulta che egli, come altri suoi confratelli, aderisse alle sette liberali ed antiaustriache nate dalla massoneria. Dal 1817 al 1828 fu capo-comune di Montevaccino, dove morì nel 1835. Pare inoltre che nel campo della medicina non acquisisse le stesse conoscenze che nell'arte muratoria, a giudicare almeno dall'epigramma di un contemporaneo, che cominciava con questo distico: Ho sessant'anni, e molti ancor ne spero, ! se non m'ammazzi tu, medico Bacca !
Fonti e Bibl.: Notizie sulla vita del B. si trovano in un ms. conservato presso l'Archivio di Stato di Trento, Miscellanea, Ricuperi dall'Austria, n. prot. 11 25 del 1923, nonché in G. G. Tovazzi, Medicaeum Tridentinum,Trento 1889. opere ambedue indicate da A. Zieger, 1 Franchi Muratori del Trentino,Trento 1925, che traccia con profusione di particolari un completo profilo biografico del Bacca.