Giacomo il Minore, santo
Apostolo, figlio di Alfeo, identificato dai teologi cattolici, a partire dal concilio di Trento, col G. " fratello del Signore " di cui in Marc. 6, 3 e Matt. 10,2; uno dei personaggi più rilevanti dell'antica comunità cristiana di Gerusalemme; godette di una speciale apparizione del Cristo risorto e fu amico di s. Paolo che egli accolse di ritorno dalla terza missione. Soprannominato il Giusto, morì (secondo Egesippo e Clemente Alessandrino) lapidato e colpito da una bastonata nel capo, dopo essere stato precipitato dal pinnacolo del Tempio, forse nel 62 d. Cristo.
D. non lo nomina mai, ma ricorda l'Epistola cattolica, che però egli reputa opera di s. G. il Maggiore (v. sotto questa voce per l'interessante questione e per l'influsso che l'epistola ha avuto su Dante).
Bibl.-P. Schegg, Jacobus, der Bruder des Herrn, Monaco 1883; S.H. Ropes, A critical and exegetical commentary on the epistle of St. James, Edimburgo 1916; O. Bardenhewer, Der Brief des heilige Jakobus, Friburgo in Brisgovia 1928; M. Meinertz, Der Jacobus Brief, Berlino 1929.