Letterato (Napoli 1560 circa - ivi 1645); a Napoli fondò l'Accademia degli oziosi e il Collegio dei nobili del quale assunsero la direzione i gesuiti; protesse letterati tra i quali T. Tasso, di cui scrisse una Vita (1621) non molto veridica; a Tasso si riferisce anche in due sue opere sull'amore, I paradossi (1608), Erocallia (1618), accreditando la leggenda dell'amore del poeta per una Leonora, che poi fu identificata con Eleonora d'Este. Lasciò poesie (Poesie comiche, 1635), in cui pare abbia profittato di fatiche altrui, e altri scritti. Tasso gli dedicò uno dei suoi dialoghi, il Manso o dell'amicizia.